Riforma pensioni Letta: novità negative per tutti. Giovannini e casi quota 96 e statali emblematici
Data: Giovedì, 22 agosto 2013 ore 10:36:45 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le parole del ministro del Lavoro “certificano” lo slittamento dei temi caldi a ottobre. Slitta il prepensionamento degli statali e la riforma delle pensioni per quanto riguarda la Quota 96. Sono le brutte notizie arrivate ieri dopo che il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini ha dichiarato che il decreto D’Alia, previsto in agenda per il Consiglio dei ministri di domani 23 agosto, non verrà approvato in questa occasione. È una doccia fredda arrivata dopo che per settimane si erano preannunciati i due provvedimenti, in grado per molti di dare un’accelerazione definitiva alla riforma della legge Fornero e al problema degli esodati da essa generato. Ora tutto sembra essere rimandato a cavallo tra ottobre e novembre, quando verrà discussa la nuova legge di stabilità, ma bisognerà capire prima quali tipo di accordo politico saranno in grado di raggiungere Pd e Pdl, che condividono, battagliando giorno per giorno, l’esperienza di governo. È chiaro intanto che le parole di Giovannini – “Serve un ricambio nella P.A., ma per capire come realizzarlo sono ancora necessarie analisi e valutazioni finanziarie accurate, anche per evitare di introdurre ingiustificate sperequazioni di trattamento tra settore pubblico e settore privato” – oltre a rimandare la questione Quota 96 e il prepensionamento degli statali gettano benzina sul fuoco anche sulla situazione dei precari della pubblica amministrazione. Il rinvio paventato dal ministro infatti influirà anche sulla stabilizzazione di una parte dei precari della pubblica amministrazione, tema tanto caro ad Enrico Letta che lo aveva indicato come una priorità del suo esecutivo. La soluzione indicata dal ministro era quella di indire nuovi concorsi con una riserva del 50% per chi ha già lavorato per il pubblico, ma lo slittamento potrebbe di nuovo mischiare le carte in tavola. Il decreto del ministro della Funzione pubblica, invece, prevedeva un piano per mandare in pensione 200mila dipendenti dello Stato e degli enti pubblici. In più, una serie di soluzioni che si ponevano l’obiettivo di reperire le giuste risorse finanziarie utili a sovvenzionare i contratti tali da essere rinnovati a cadenza annuale e delle linee di intervento per migliorare ulteriormente anche la situazione scolastica. Tutto fermo, invece, per quanto riguardo le altre leggi che aspettano di essere approvate, tramite decreti del consiglio dei ministri, entro fine agosto. Non solo pensioni quota 96 o il prepensionamento degli statali dunque, ma anche, ad esempio, la complessa questione dell'abolizione dell'IMU.

Webmasterpoint.org





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2483096.html