Usa, nelle scuole sbarcano le lavagne antiproiettile a prova di folli
Data: Mercoledì, 21 agosto 2013 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


NEW YORK – Fra pochi giorni si inaugura l’anno scolastico. Bambini, studenti liceali e universitari affolleranno di nuovo le aule di tutta l’America. E genitori e insegnanti torneranno a vivere nel timore che un pazzo decida di mettersi a sparare fra i banchi, come è successo a Newtown, come è successo in tante altre scuole. Ma a differenza dello scorso settembre, quest’anno centinaia di scuole riaprono dopo aver adottato nuove forme di protezione. Ci sono le scuole che hanno mandato i propri insegnanti a lezione di tiro e hanno dato loro il permesso di andare in classe armati, e quelle che li hanno addestrati a proteggere i propri studenti in modo solo difensivo: imparando le vie più veloci per fuggire, i luoghi dove ripararsi, ecc. Alcune scuole hanno raccomandato ai genitori di comprare i nuovi zainetti antiproiettile (ne abbiamo parlato QUI lo scorso aprile) e tanti insegnanti hanno deciso che indosseranno sotto gli abiti una maglietta in materiale protettivo. Ma il prodotto che sta diffondendosi più velocemente è la lavagna antiproiettile: un tavoletta rettangolare, in bianco, rosa, celeste o verde, dall’apparenza semplice e innocua, che può assorbire le pallottole di una pistola senza neanche rimanerne scalfita. La lavagna-scudo è prodotta da una società del Maryland specializzata anche in rinforzi per le porte e altre forme di difesa da possibili sparatori. Centinaia di scuole superiori e medie hanno adottato la lavagna antiproiettile, che resta appesa sulle pareti delle aule, ma ha sul retro due maniglie per tenerla fermamente davanti a sè, se ci si trova assaliti da un intruso armato. Adesso anche alcune università hanno deciso di investire in questo prodotto. L’University of Maryland Eastern Shore, ad esempio, ne ha comprati 200 esemplari. La presidente dell’Università ha spiegato che l’investimento è dettato da “una decisione di essere attivi e non passivi davanti alla possibilità di violenza”. Nel Maryland, l’anno scorso, c’è stata una sparatoria nel campus della Morgan State University, che ha ucciso due studenti. Il creatore della lavagna-scudo, George Tunis, ha ricordato che nelle scuole, se arriva un pazzo armato, la prima difesa dei bambini e degli studenti viene proprio dai professori. A Newtown, sei hanno perso la vita, alcuni proteggendo con il proprio corpo i bambini. Tunis dice: “Ora possono usare la lavagna, per difendere se stessi e i loro scolari.” E se una lavagna sembra poco, Tunis ricorda che i killer sono spesso spinti da una follia e non si soffermano dove trovano un ostacolo, ma cercano gli indifesi, per “massimizzare” il numero delle vittime. Insomma, un leggero rettangolo di 45 centimetri per 50 può davvero rappresentare la differenza fra morire e uscire vivi da un massacro come quelli di Newtown, di Virginia Tech, di Fullerton, di Oakland, di Columbine (per citare solo quelli dove il numero delle vittime è stato molto alto).

Anna Guaita
Ilmessaggero.it





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