Dice che il prof del figlio è gay, condannata Cassazione: ''Lo ha diffamato, paghi i danni''
Data: Lunedì, 19 agosto 2013 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La donna, una mamma di Cagliari, si era "vendicata" così dei frequenti richiami contro il ragazzino - Si era lamentata di un professore del figlio con la preside e gli altri insegnanti dicendo che quel docente era gay e che su di lui circolavano voci in tal senso. L'episodio ha fatto scattare la condanna penale per diffamazione per la mamma del ragazzo, che ora dovrà risarcire i danni morali al prof. A stabilirlo è stata una sentenza della Cassazione. Simona P., 38 anni, di Cagliari, aveva voluto vendicarsi dei richiami contro il ragazzino per cattiva condotta spargendo la voce che quel prof del figlio, il docente di inglese, era gay. E al termine del procedimento, la sentenza 35105 della Suprema Corte ha stabilito che, se si cerca di colpire la reputazione di una persona attribuendole un'etichetta sessuale, scatta la condanna penale per diffamazione: la mamma finita sotto accusa dovrà dunque versare 800 euro di multa. La donna aveva detto in una telefonata a una collaboratrice scolastica dell'istituto del figlio che il docente di inglese era gay. E in una successiva conversazione telefonica con la preside aveva rincarato la dose sostenendo che quel docente era "pedofilo, gay e maleducato".
"Nell'interesse del figlio" - In seguito la mamma cagliaritana aveva provato ad evitare la condanna sostenendo in Cassazione di aver agito così per "la 'legittima difesa' del proprio figlio minore verso il quale nutriva il timore che l'insegnante di inglese lo volesse abbracciare in quanto gay". I supremi giudici non le hanno riconosciuto l'esimente, invocato dalla donna, di aver agito nell'interesse del figlio e dunque con un giustificato motivo, e hanno confermato il no alla concessione delle attenuanti generiche così come già stabilito dal Tribunale di Cagliari con verdetto dell'aprile 2012 a convalida di quello del Giudice di pace del luglio 2011.
Voci "riferite - Respinto anche il tentativo di Simona P. di non essere dichiarata colpevole per via del fatto, a suo dire, di aver solo riferito "voci" circolate sulle preferenze sessuali del prof di inglese "in ambiente scolastico". Anche la Procura della Suprema Corte, rappresentata dal sostituto procuratore generale Antonio Mura, lo stesso del processo Mediaset, aveva chiesto il rigetto del ricorso della donna che adesso dovrà risarcire il prof che "con molta rabbia" ha diffamato in maniera "continuata".

Tgcom24.mediaset.it





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