A Udine, niente intesa, la scuola in agitazione
Data: Lunedì, 19 agosto 2013 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Udine, la frattura fra l’Ufficio scolastico regionale e il fronte sindacale è ormai evidente. E ieri mattina, a Trieste, neppure il tentativo di conciliazione obbligatoria davanti al prefetto, Francesca Adelaide Garufi, ha ridotto lo scontro: tutto il personale della scuola è adesso in stato di agitazione, un passo che precede lo sciopero unitario.
Sul tavolo c’è la richiesta da parte di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda di aumentare i posti per insegnanti, personale Ata (assistenti, tecnici e amministrativi) e sostegno. Richiesta che però è stata stoppata dal direttore dell’Usr, Daniela Beltrame, che dice di avere «le mani legate davanti al Ministero».

O, meglio, un minimo di margine esiste, e il direttore è intenzionato a chiedere tutti i posti in suo potere, ma quella proposta è stata bocciata in tronco, ieri, dalle sigle sindacali.

«In sede di conciliazione, l’amministrazione scolastica si è limitata a dichiarare la disponibilità a intervenire presso il Ministero per chiedere più posti di sostegno, a incrementare il numero dei docenti in generale non in riferimento alla situazione attuale, ma solo se, in un secondo momento, dovessero emergere situazioni di difficoltà. E infine ad aumentare di un posto e 30 ore l’organico Ata», spiega Giovanni Zanuttini, segretario regionale dello Snals.

Sostegno. In questo caso «l’organico di fatto è aumentato di 69 posti – spiega il direttore Beltrame –. L’incremento sarà immediato per 55 posti, mentre altri 14 saranno assegnati per far fronte alle eventuali necessità segnalate dopo l’inizio dell’anno scolastico. Pertanto i posti di sostegno passeranno dagli attuali 1.407 a 1.476, con un rapporto medio insegnante - alunni disabili pari a uno a 2,02».

Ma i sindacati puntano a limare questa cifra passando a un insegnante di sostegno ogni due alunni disabili. «Il rapporto medio tra docenti di sostegno e alunni disabili delle regioni del Nord e del Centro Italia è meno favorevole del nostro – spiega Beltrame –: Lazio 2,47, Lombardia 2,35, Marche 2,23, Abruzzo 2,29, Veneto 2,29, Umbria 2,20, Emilia Romagna 2,08, Piemonte 2,08, Liguria 2,09. Inoltre l’integrazione scolastica non può ridursi alla questione dei posti, a meno di non capovolgere l’idea di scuola come servizio a scuola come ammortizzatore sociale».

Personale Ata. L’Usr ha confermato l’organico 2012/2013. Ma secondo i sindacati non basta. «L’organico del personale sarà adeguato al servizio – dice Beltrame con convinzione –. Per evitare che le scuole non assicurino il completamento dell’orario ai supplenti, l’Usr sta per emanare una direttiva che impegnerà i dirigenti scolastici ad adottare gli orari definitivi solo dopo la nomina del personale Ata supplente».

Insegnanti. «L’Usr non dispone di alcuna autonomia nell’aumento dell’organico regionale in relazione alla variazione del numero di alunni – chiosa Beltrame –, ma ha solo la possibilità di ottimizzare l’utilizzo del contingente rigidamente pre-assegnato dal decreto annuale emanato dai ministri dell’Economia e dell’Istruzione. Il Miur ha informato gli Usr che non dispone di nessun margine per l’aumento di ulteriori posti di personale docente, avendo già ripartito tutto il contingente di 1.664 posti. All’interno del contingente di 12.548 posti del Friuli Venezia Giulia, 17 posti saranno destinati all’istituzione in organico di fatto di nuove sezioni di scuola dell’infanzia, con il risultato di includere nel circuito scolastico 248 bambini delle cosiddette liste di attesa».

Messaggeroveneto.gelocal.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2483050.html