Precario e ..... bello!!
Data: Domenica, 18 agosto 2013 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


Nel variegato mondo della scuola, tra ipotesi di tagli, aumenti dell’orario di lavoro e (questa non è un’ipotesi, purtroppo) blocco dello stipendio, una figura emerge dalla massa dei dipendenti pubblici "stabili": il precario.
Il precario è un dipendente "atipico" che durante il suo arco di vita lavorativa da precario viene coccolato, premiato e sempre, dico sempre, portato ad esempio nel mondo del lavoro.
Non ci credete? Allora entriamo nel mondo del docente precario partendo dalla fine di Agosto periodo di convocazioni.

1. Dunque, a quale altro lavoratore viene data, nel mese di Agosto, la possibilità di avere un luogo istituzionale dove passare una bella giornata, incontrare i colleghi, parlare, confrontarsi e contemporaneamente fare una sauna (la temperatura media e di 42°) rilassante nell’attesa di firmare un contratto di lavoro (o il più delle volte di non firmarlo)? E tutto questo gratis?

2. Chi tra i cosiddetti docenti a tempo “indeterminato” ha la fortuna di cambiare ogni anno ambiente scolastico, luogo e soprattutto viaggiare per chilometri e chilometri per raggiungere la nuova sede di servizio che, ogni anno, è sempre più lontana ed isolata (le sedi più vicine vengono date ai poveri docenti a tempo “indeterminato” che sono costretti a non godersi le meraviglie di quei paesaggi)?

3. Il docente precario trascorre l’anno scolastico leggendo gli articoli dei giornali che lo riguardano, le trasmissioni televisive, le interviste ai politici; tutto ruota attorno ai precari, quindi non ha modo di annoiarsi. Inoltre i modelli lavorativi proposti non sono certamente quelli a tempo indeterminato ma il modello precario. D’altronde la riforma del lavoro prevede contratti lavorativi a termine, incentivi per chi assume giovani con contratti annuali e per gli insegnanti una miriade di graduatorie da affiancare alle graduatorie provinciali (graduatoria TFA, graduatoria concorsone, graduatoria Pas, ecc ecc.)

4. Il docente precario ha sempre un confronto costruttivo con i dirigenti scolastici che cercano di togliere ogni problema al precario, ad esempio quello di scegliere in quale periodo fare le ferie: decide il dirigente quando darle (possibilmente durante le festività di Natale e Pasqua) nell’ottica di una migliore qualità di vita del dipendente precario (altro che ferie “obbligate” nei mesi estivi).

5. Ma anche quando la scuola termina ed il contratto scade, il precario non viene abbandonato e lo Stato si prende cura dell’ ex lavoratore fornendogli gli strumenti per un periodo di riposo dinamico e costruttivo: giornata di socializzazione al centro per l’impiego, fila all’INPS, corso intensivo di informatica (domande online, ricerca di notizie sulle immissioni, convocazioni nuove graduatorie, leggi, modifiche, tagli, esuberi ed altro) tanto da rendere il periodo di “disoccupazione” del precario, un periodo di lavoro a tempo pieno nel ruolo di ricercatore (ricercatore nel senso che si sta tutto il giorno a ricercare notizie e speranze per il futuro).

6. Infine per il precario, ma solo per lui, la possibilità GRATUITA di sviluppare la creatività. Infatti mentre tutti (o quasi) i dipendenti a tempo indeterminato sono costretti ad oziare in spiaggia o in montagna o in viaggio per mete di vacanza, i precari studiano il modo di far passare tre mesi senza spendere una lira, di tirare la cinghia, di cadere in letargo in attesa di una forma di reddito, che se fortunati, arriverà a fine settembre/ottobre (disoccupazione, ferie non godute a volte stipendi non pagati).

Ma volete mettere la nostra vita piena di incognite, di sacrifici, di privazioni, di soprusi, con una vita piatta, pianificata, scontata e noiosa?
No, assolutamente: PRECARIO E BELLO……………. (ma vivere forse è meglio).

Giuseppe Crisà
crisgppe@gmail.com





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