Statali, ecco il piano del governo per salvare gli stipendi. Ministro D'Alia: «Troveremo soldi tagliando gli sprechi»
Data: Domenica, 11 agosto 2013 ore 12:08:31 CEST Argomento: Rassegna stampa
Il ministro della Pa
vuole recuperare risorse con una sforbiciata del 20% ai costi di auto
blu e consulenze - ROMA - «Trovare le risorse per gli stipendi degli
statali, bloccati da 7 anni, è possibile. Anzi auspicabile. Si può fare
tagliando gli sprechi e le inefficienze. Ci stiamo già lavorando e a
settembre faremo il punto con i sindacati». Gianpiero D’Alia, ministro
della Pubblica amministrazione, è ben consapevole dei sacrifici fatti
finora dai travet. E proprio per questo ha in mente un piano da attuare
a settembre.
Il segretario della Cisl Bonanni ha detto a chiare lettere che il
blocco delle retribuzioni è uno scandalo soprattutto se si pensa che il
governo non è riuscito a tagliare gli sprechi e le spese?
«Condivido lo stato d’animo dei dipendenti pubblici. E condivido le
preoccupazioni del segretario Bonanni. Ma questo governo è da appena
100 giorni al lavoro e oggettivamente non si può fare tutto».
La Cisl e altri sindacati sono però pronti alla mobilitazione, allo
sciopero generale, dopo un congelamento delle retribuzioni che appare
una vera ingiustizia e che ormai dura da troppo tempo.
«Abbiamo ereditato questa situazione dal precedente governo, che a sua
volta aveva prorogato un vecchio provvedimento. In tre mesi non è
facile trovare i 7 miliardi che servirebbero per sbloccare gli
stipendi. Purtroppo, e mi rendo conto che la coperta è corta, ci sono
state altre emergenze da affrontare».
Ma gli statali non sono mai una priorità?
«Abbiamo dovuto concentrare le risorse, peraltro limitate come ben
noto, sul fronte della cassa integrazione e dell’emergenza legata alla
disoccupazione giovanile. Fondi destinati a chi il lavoro l’ha perso o
non ce l’ha. Qualcosa per gli statali abbiamo comunque fatto».
Si riferisce alla ripresa del dialogo sui temi normativi della
contrattazione?
«A settembre entreremo nel vivo del discorso con le organizzazioni
sindacali. Affronteremo la parte normativa, anch’essa importante per
dare slancio al settore del pubblico impiego. E che era ferma da anni».
Esclude che si possano trovare nuove risorse?
«Sono realista, bisogna andare con i piedi di piombo. Ma condivido la
proposta del sindacato sulla necessità di affrontare sia il tema della
contrattazione di secondo livello, sia di individuare nuove risorse con
la spending review».
Insomma, c’è un piano?
«Il mio obiettivo è quello di recuperare risorse tagliando gli sprechi.
E a settembre il piano potrebbe vedere la luce».
Ci anticipi a grandi linee come pensa di muoversi?
«Nuove risorse possono essere trovate, a mio avviso, con un taglio
lineare e corposo alle auto blu: penso ad una sforbiciata dei costi,
ora a quota un miliardo, del 20%. Non solo. Bisogna intervenire anche
su un altro fronte, quello molto ampio delle consulenze di Stato,
Regioni ed enti locali. Anche qui sarebbe necessario una taglio del 20%
su un monte spese che tocca 1,2 miliardi. Il terzo fronte su cui agire
sono le società partecipate e la ristrutturazione di alcune
amministrazioni. Anche qui i risparmi che si possono ottenere, insieme
alle razionalizzazioni, sono considerevoli. E possono essere
individuate insieme ai sindacati».
Quando passerete dalle parole ai fatti?
«Il governo si muoverà su questa strada. Perché vogliamo incidere sui
costi dei consumi intermedi e aumentare l’efficienza complessiva di
tutto il sistema degli acquisti pubblici, con una centralizzazione
ancora più funzionale. Del resto abbiamo già impegnato circa 1 miliardo
per finanziare la cassa integrazione e 1,5 miliardi per sostenere
l’occupazione giovanile. Affronteremo anche la questione delle
retribuzioni bloccate. Potendo contare anche su risorse europee e su un
circuito virtuoso di relazioni sindacali».
Sui tagli agli sprechi e alle ruberie non ci saranno certo problemi, ma
al momento sono sul piede di guerra i comparti chiave del pubblico
impiego: dalla sicurezza alla sanità, fino alla scuola. Si preannuncia
un autunno caldo?
«Per quanto riguarda il comparto della sicurezza abbiamo già bloccato
delle norme sull’armonizzazione previdenziale che sarebbero state
penalizzanti e il 4 settembre avremo un tavolo con il Cocer. Per la
sanità e la scuola ci siamo impegnati a trovare risorse. Manterremo la
promessa».
Umberto Mancini
Ilmessaggero.it
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