Capitalismo e comunismo: competizione e cooperazione
Data: Domenica, 11 agosto 2013 ore 05:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Se
vogliamo discutere seriamente della natura umana, il discorso si fa
lungo e complesso. Cercherò di essere breve, sempre che ciò sia
possibile. Anzitutto, non si possono esprimere giudizi di valore
morale, come il termine “egoista”, su un animale.
Sarebbe come dire che il leone è cattivo perché uccide le sue prede. Il
leone, come gli altri predatori, segue solo il suo istinto di
sopravvivenza. Anche l’istinto dell’uomo è un istinto animale. La
specie Homo, infatti, nasce come predatori di savana riuniti in
branchi, discendendo a loro volta da piccole scimmie antropomorfe che
si cibavano di frutta e vivevano prevalentemente sugli alberi. I nostri
denti (si pensi ai canini, che sono omologhi alle zanne delle belve e
servono ad afferrare e strappare la carne: iniziano a spuntare già
all’età di due anni), i nostri tessuti nervosi e muscolari, le nostra
ossa, tutta la nostra anatomia indica chiaramente una struttura
corporea da animali predatori. Una consociazione di predatori di savana
fu la prima forma di convergenza di un numero di cacciatori sufficiente
ad abbattere grandi prede che potevano fornire carne in abbondanza. Ma
spesso la caccia era infruttuosa e bisognava sacrificare qualche
individuo al fine di nutrire il gruppo dei cacciatori. Il cannibalismo
fu una prassi abituale tra gli uomini per millenni ed è giunto fino ai
nostri giorni. Vuol dire che l’uomo è un “essere malvagio”? No, si
tratta solo di una questione di sopravvivenza. E’ evidente che la
tecnica del branco è all’origine di quelli che sono oggi gli eserciti o
le bande criminali.
Nel contempo, però, la vita di branco ha favorito lo sviluppo di un
altro istinto assai importante: l’istinto di cooperazione che, in
termini diversi, definiamo “solidarietà”. A cui fa da contraltare
l’istinto di competizione. Per farla breve, è chiaro che il capitalismo
esalta fino all’estremo l’istinto di competizione, mentre il comunismo
promuove la cooperazione. E se è vero che l’uomo è un soggetto in
continua evoluzione, allora dobbiamo progettare o favorire
un’evoluzione cosciente verso il compimento della sua socialità, per
quanto ciò sia possibile. Di fronte al fallimento epocale del
capitalismo si fa impellente un rinnovato bisogno di comunismo. Ma
perché è indispensabile il comunismo? Perché, di fatto, è l’unico
sistema sociale in grado di eliminare o ridurre l’eccesso di
competitività e completare l’evoluzione psico-sociale dell’umanità. Il
compito del comunismo è di creare le condizioni che rendano possibile
l’evoluzione psico-sociale della specie umana. Questo è il vero
trapasso dalla preistoria alla storia.
Lucio Garofalo
l.garofalo64@gmail.com
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