Che fine hanno fatto le 15mila assunzioni promesse dal Ministro Carrozza?
Data: Giovedì, 25 luglio 2013 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


A poco più di un mese all’inizio della scuola, delle già poche immissioni in ruolo annunciate al Parlamento si sono perse le tracce. È inspiegabile, perché i posti liberi sono oltre 73mila e i vincitori del concorso a cattedre devono essere collocati al più presto. Se non si farà in fretta ci ritroveremo con l’ennesimo inizio di anno scolastico all’insegna del caos. A poco più di un mese all’inizio della scuola rimangono in alto mare le 15mila immissioni in ruolo annunciate da tempo in Parlamento dal Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: anche se rimangono un’offesa alla categoria, perché rappresentano solo il 20% dei posti da chiedere, queste assunzioni permetterebbero di alleviare una parte dei problemi legati alla mancanza di continuità didattica di cui soffre il nostro sistema scolastico. A quanto risulta al sindacato, per procedere all’assunzione dei nuovi docenti, manca ancora il decreto autorizzatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze: si tratta di un passaggio indispensabile, per ottenere il quale il ministro Carrozza farebbe bene a predisporre adeguate pressioni nei confronti dei colleghi di Governo ed in particolare del Mef. Considerando che vi sono ancora i margini di tempo necessari, Anief invita anche il Ministro dell’Istruzione ad inviare al Mef un’estensione delle immissioni in ruolo. Perché se è vero, come il sindacato ha denunciato alcuni giorni fa, che in diverse province (soprattutto al Sud) per i vincitori del concorso a cattedra non ci saranno posti disponibili – per colpa delle degli errori di calcolo e di programmazione, del dimensionamento, delle riforme Gelmini e Fornero che hanno ridotto cattedre, tempo scuola e turn over -, è altrettanto vero che una parte delle cattedre considerate al 30 giugno vanno in realtà trattate come libere. E quindi utili per le assunzioni. I vincitori, infatti, non possono essere lasciati al loro destino, dopo aver dimostrato - attraverso una prova preliminare, tre scritti, due colloqui orali e, in alcuni casi, anche una verifica pratica – di meritare di fare gli insegnanti nella scuola pubblica italiana. E chiedono di rendere esecutivo un loro diritto: in Friuli, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia sono state pubblicate le graduatorie provvisorie. In Valle d’Aosta, a Trento e Bolzano, già quelle definitive. Inoltre, i posti vacanti dei docenti – che secondo la Flc-Cgil sarebbero solo 25mila – in realtà sono in questo momento circa 53mila: stiamo parlando di oltre 23mila tra curricolari e sostegno, più altri 30mila solo di sostegno che il Ministro ha detto di voler trasformare da posti in deroga in unità da aggiungere all’organico di diritto. Un altro dato, non trascurabile, è che ci sono 20mila Ata da immettere in ruolo: i 5.336 approvati lo scorso anno, ma mai assunti per via della ancora irrisolta questione dei docenti inidonei; i 3.000 posti chiesti dal Miur per il prossimo anno scolastico; gli 11.851 che l’amministrazione ha concordato di assorbire in cambio dei servizi assegnati dalle ditte di pulizia esternalizzate alla scuola. “In effetti - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – i posti su cui poter assumere potrebbero essere davvero molti di più. Ma occorre che il Miur decida di applicare quello che diversi tribunali del lavoro hanno stabilito, a proposito di particolari tipologie di posti liberi sino al 30 giugno: si tratta, in questi casi, di veri e propri posti liberi, quindi da considerare fino al 31 agosto. E quindi da annoverare tra quelli da dare al ruolo”. Se entro la prossima settimana – quando verrà pubblicato l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, con lo scioglimento di migliaia di riserve - non dovesse essere presentato il piano dettagliato delle immissioni in ruolo da attuare in questa estate, ci ritroveremo con l’ennesimo avvio di un anno scolastico inficiato da un tourbillon di cambi continui di insegnanti, di cattedre scoperte, assegnate provvisoriamente e di docenti precari (visto che pure le supplenze annuali verrebbero assegnate con inspiegabile ritardo) che vagano per 8mila scuole. E, soprattutto, con otto milioni di alunni costretti, loro malgrado, a pagare sulla loro pelle le conseguenze di una cattiva gestione dell’istruzione pubblica. “Sembra quasi di vivere – continua Pacifico - una situazione irreale: le commissioni delle regioni stanno emettendo i nominativi dei vincitori del concorso a cattedra, ma proprio per chi ha superato il concorso cresce, contemporaneamente, l’ansia perché si stanno rendendo conto di aver vinto una selezione che potrebbe incredibilmente non vederli assunti in ruolo. E rimanere per strada. Perché l’amministrazione - conclude il sindacalista Anief-Confedir - non intender nemmeno farli inserire nelle graduatorie ad esaurimento per accedere alle supplenze annuali”.

Anief.org





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