I presidi dell’Emilia Romagna consigliati male, attenzione al reato di usurpazione di funzioni pubbliche
Data: Martedì, 16 luglio 2013 ore 07:00:00 CEST Argomento: Sindacati
Nei giorni scorsi
un sodalizio minoritario del panorama scolastico che raccoglie solo
dirigenti scolastici, e non rappresentativo della Professione Docente,
ha diffuso una nota (reperibile in rete) ai suoi associati dell'Emilia
Romagna, sostenendo che non è più vigente il Testo Unico 297/94 nella
parte relativa alle competenze del Collegio dei Docenti, e precisamente
in merito alla deliberazione del Piano annuale delle attività delle
scuole. L'estensore delle nota asserisce che quelle competenze adesso
sarebbero esclusive del dirigente scolastico (così si chiamano adesso i
presidi). Una tesi che viene giustificata con i nuovi poteri conferiti
ai dirigenti della pubblica amministrazione dal decreto legislativo
165/01, modificato dal decreto legislativo 150/09 (cosiddetto decreto
Brunetta). Purtroppo per loro, anche nella versione novellata del
165/01, (articolo 25 comma 2), si legge: "Il dirigente scolastico assicura la
gestione unitaria dell'istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è
responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e
dei risultati deI servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi
collegiali scolastici (...)".
Tra questi organi c'è anche il Collegio dei docenti, le cui funzioni
sono stabilite dal Testo Unico 297/94, al quale la norma di riferimento
attribuisce il potere di deliberare il piano annuale delle attività,
che avviene su proposta del dirigente con possibili modifiche.
Il Contratto Collettivo nazionale, stabilisce inoltre che non si
possono impegnare i professionisti per più di 40 ore in un anno
scolastico. Inoltre l'art. 28 dello stesso CCNL prevede anche, che sia
data informativa successiva alle Organizzazioni Sindacali. Stiano
attenti alcuni dirigenti scolastici che, attribuendosi poteri di altri
organismi, significa violare l'art. 347. del Codice Penale (Usurpazione
di Funzioni Pubbliche), che così recita : "Chiunque usurpa una funzione pubblica o le
attribuzioni inerenti a un pubblico impiego è punito con la reclusione
fino a due anni(...)".
Salvatore
Pizzo - coordinatore provinciale Gilda Unams – Parma
gildaparma@gmail.com
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