Una Serata d’Emozione, per ricordare i sei eroi di Mineo
Data: Lunedì, 15 luglio 2013 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Si svolgerà sabato 20 luglio, alle ore 20.00, nella centralissima piazza Buglio di Mineo, una “Serata d’Emozione”, una serata magica che intreccerà vite, amicizie e significati, un evento socio culturale in memoria delle vittime sul lavoro e nello specifico per ricordare i sei eroi caduti nel depuratore di Mineo. La manifestazione, con il patrocinio del Comune del Calatino, è stata organizzata da un “gruppo di amici” conosciuti nei social network che, tra un commento e un “mi piace”, hanno pensato di “dare un senso a facebook”, ideando un incontro per celebrare i valori dell’amicizia, della vita e, soprattutto, per rendere omaggio alle vittime delle morti bianche e in particolar modo dei sei angeli morti nel depuratore di Mineo. Nel corso della serata si alterneranno artisti, poeti, scrittori, musicisti; interverranno il prof. Pippo Oddo, Maria Agrippina Amantia, Giuseppe Scaravilli, Santina Gullotto, Anna Maria Lo Coco, Antonio Parisi, Rosanna Alberghini, Moreno Alessi, Nella Condorelli, la scuola di ballo Dangerous School e la tromba della Banda Pescetti di Mineo. Inoltre si esibiranno Francesco ed Emanuele Bunetto del Gruppo musicale Bellamòrea, reduci da Italia’s Got Talent. Saranno presenti, Angelo Villari, segretario generale CGIL Catania, e Rosaria Rotolo, segretaria generale CISL Catania. Presenterà l’evento Sandy Di Natale, con la collaborazione di Angelo Battiato. All’iniziativa hanno dato la loro adesione i Comuni di Caltagirone, Militello Val di Catania e Grammichele.
Nell’immane tragedia di Mineo, avvenuta l’11 giugno 2008, persero la vita quattro dipendenti comunali e due operai specializzati del settore: Giuseppe Zaccaria, 47 anni, Giuseppe Palumbo, 57, Natale Giovanni Sofia, 37, Salvatore Pulici, 37, Salvatore Tumino, 47, e Salvatore Smecca, 47. L’incidente assurse alla cronaca nazionale per la gravità e l’elevato numero dei deceduti, «abbracciati l’uno con l’altro, quasi certamente nel tentativo di salvarsi a vicenda», come dichiarò, all’epoca dei fatti, don Minè Valdini, parroco della chiesa di Sant'Agrippina, patrono di Mineo, che vide le sei vittime all’interno del depuratore dove avvenne la tragedia. «Sono morti – aggiunse il sacerdote – con un gesto d’amore. Un atto di generosità che purtroppo non servì a nulla».
Secondo la ricostruzione dell’incidente, due operai avrebbero calato una scala in alluminio nella vasca del depuratore che ogni settimana veniva ripulita e sarebbero entrati con un tubo che immette acqua ad alta pressione. A quel punto, per motivi che non furono accertati con esattezza, i due si sarebbero sentiti male e gli altri quattro sarebbero via via intervenuti per aiutarsi a vicenda.
Un grave caso di morti bianche, una tragedia del lavoro che gettò nella disperazione sei famiglie e l’intera comunità di Mineo, che adesso, a cinque anni dalla sciagura, vuole ricordare i sei angeli caduti “nell’adempimento del loro dovere”, affinché fatti del genere non abbiamo mai più a ripetersi.

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2482675.html