Guardie e ladri insieme alla maturità. Uno è agente della penitenziaria, l’altro un giovane detenuto: hanno sostenuto l’esame e promossi
Data: Domenica, 14 luglio 2013 ore 06:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Per un detenuto
che si laurea, se ne sta parlando in questi giorni, un altro andrà
all'università, magari assieme al suo carceriere. È il destino di un
carcerato maghrebino, lo chiameremo Zizou, che nei giorni scorsi ha
sostenuto l'esame di maturità assieme al suo carceriere, agente della
polizia penitenziaria del carcere S. Anna. È successo nei giorni scorsi
presso l'Istituto tecnico commerciale Barozzi dove i protagonisti di
questa bella storia si sono presentati alle prove scritte e poi
all'orale dell'esame di Stato. Per motivi di sicurezza nessuno delle
centinaia di alunni della scuola, impegnati nell'esame, si sono accorti
di alcunché. Seduto nell'ultima fila, Zizou, il detenuto studente, è
stato accompagnato dalla scorta mezz'ora prima che facessero ingresso
gli studenti e sono rimasti con lui, come angeli custodi, fino a quando
le tre prove scritte - Italiano, Economia aziendale, prova
multidisciplinare, spesso definita “quizzone” - distribuite nei tre
giorni dal 24 giugno al 27 giugno scorsi, non sono state consegnate
alla commissione d’esame. Guardie e ladri. Accanto a lui e ai suoi
agenti di custodia, che lo controllavano con discrezione e grande
professionalità, era seduto un collega di questi ultimi, anch'egli
studente, del corso serale Sirio dell'istituto Barozzi, che si svolge
dalle 18.15 alle 23.15 di tutte le sere nelle aule della scuola di
viale Monte Kosica. Della scena come detto non si sono accorti gli
altri studenti. Non che ci fosse nulla di male. Anzi: si tratta di
un'esperienza che rilancia ancora una volta l'importanza e il ruolo
della scuola pubblica, capace come sempre, nonostante le molteplici
difficoltà, di farsi carico dei propri compiti e, in casi come questo,
di restituire dignità e speranza a chi è caduto in errore nella vita.
La quale a sua volta sa offrire, quando vuole, una seconda possibilità
a tutti. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato su queste colonne la
storia dell'ex camorrista, autore del libro “Uscire dalla Mafia, storia
di uno sgarrista”, edito da Historica, che ha trovato anche nella
scuola, stavolta quella istituita in carcere, uno dei tanti strumenti
che gli hanno consentito di assaporare e di rifarsi una vita a Soliera
dove fa il falegname e dove gode dell'affetto di un'intera comunità. Ma
è stato giusto e opportuno non appesantire con ulteriori motivi di
apprensione, lo stato di agitazione diffuso che gravava sugli studenti
a causa dell'esame. Così la dirigenza della scuola, in collaborazione
con la direzione del carcere e del Provveditorato agli studi, ha
predisposto le operazioni in modo che tutto filasse liscio nei quattro
giorni, compreso l'ultimo, quello degli orali. Alla domanda su cosa ne
pensasse della sfida tra carceriere e carcerato, il primo ha risposto:
spero di averla vinta io! Promossi entrambi, promossa la scuola.
Vincenzo
Brancatisano - Gazzetta di Modena.it, 13 luglio 2013
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