Dacci
oggi la riflessione quotidiana (10 luglio 2013)
la
Provvidenza divina le cose che conosce, non le conosce con una
differenza di tempo insita in esse, perché non conosce le cose future
né le passate in quanto tali , ma tutte le cose mutevoli le percepisce
sempre come eterno presente e immutabile (Cusano).
E’ lo stesso concetto espresso da Dante nel Paradiso, ( c. XXXIII)
Nel suo profondo vidi che s'interna,
legato con amore in un volume,
ciò che per l'universo si squaderna:
sustanze e accidenti e lor costume
quasi conflati insieme, per tal modo
che ciò ch'i' dico è un semplice lume.
La forma universal di questo nodo
credo ch'i' vidi, perché più di largo,
dicendo questo, mi sento ch'i' godo.
Un punto solo m'è maggior letargo
che venticinque secoli a la 'mpresa
che fé Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.