Un nuova Repubblica all’interno dello Stato Italiano: la Sardegna
Data: Giovedì, 27 giugno 2013 ore 16:44:47 CEST
Argomento: Opinioni


Ebbene si, come da titolo ormai è assodato che la Regione Sardegna sembra sempre più intenzionata a proclamare la propria autonomia dal resto della Nazione ... in barba ai tentativi vani dei moti leghisti!
La vicenda ha dell’incredibile ...
Siamo un gruppo di docenti  che lavorano nella regione Sardegna entrati di ruolo a decorrere dal 01.09.2011.
Come tutti sanno la legge 106 del 2011 tanto voluta da qualche fazione politica e assecondata  da un governo sordo e cieco, per un fantasioso pretesto di "continuità didattica", ha deciso che per i neoassunti dal 01.09.2011 si dovesse bloccare  per 5 anni ogni forma di mobilità territoriale (trasferimento, assegnazione provvisorie ed utilizzazione). Ebbene si, la legge 106/2011 e i contratti di mobilità PARLANO chiaro, si blocca la mobilità territoriale lasciando liberi i docenti di optare per una mobilità solo professionale (cattedra e/o ruolo ).
In questo anno scolastico finalmente i neoassunti, puniti con la chiusura in gabbia perché hanno scelto di andare a lavorare in altra provincia, a decorrere dal 1.9.11 possono chiedere la mobilità professionale da una provincia all’altra svincolandosi (come sempre successo ) dai vincoli posti dalla mobilità territoriale (trasferimenti, assegnazioni, utilizzazione).
E qui nasce l’assurdo!
Tutti gli USP di Italia e quindi gli USR di Italia hanno dato la possibilità di chiedere il passaggio di cattedra e/o di ruolo in altra provincia ai neoassunti del 1.9.2011, in rispetto della lingua italiana con cui è scritta la legge 106/2011, del contratto mobilità e della sovrana Costituzione che regola l’apparato normativo del nostro paese.
L’unico USR e relativi USP che NON hanno permesso tutto ciò è l’USR Sardegna e tutti i suoi vari Uffici scolastici provinciali !!
Questo perché i vari funzionari degli uffici scolastici sardi  hanno assunto capacità quasi telepatiche, nonostante la normativa sulla mobilità fosse CHIARISSIMA ... da cui si evince che la mobilità professionale rimane libera da vincoli temporali, come sempre stata .... i vari funzionari hanno captato e intuito che la volontà del legislatore fosse quella di punire i migranti e quindi bloccare pure la mobilità professionale anche quando una norma scritta non lo prevede, ma lo prevede solo un’interpretazione di pensiero!
Siamo veramente allibiti da tutto ciò ... ci costringono, con il sorriso tra le labbra, ad attivare un contenzioso, tanto alla fine pagherà  pantalone e non loro con le loro tasche.
Semplicemente VERGOGNA.

Un gruppo di insegnanti  ingabbiati nella TERZA Repubblica,
dopo San Marino e Vaticano, su territorio italiano
pippolisi_1980@libero.it





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