Fareambiente: il rispetto per l'ambiente si deve imparare a scuola, arriva la proposta di legge
Data: Martedì, 25 giugno 2013 ore 12:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
«Il nostro Paese non
ha giacimenti petroliferi ma ha un ingente patrimonio paesaggistico e
ambientale. È questo il nostro petrolio e bisogna valorizzarlo. A
cominciare dall'educazione nelle scuole». Vincenzo Pepe, presidente di
Fareambiente, Movimento Ecologista Europeo, non ha dubbi: l'educazione
ambientale deve diventare al più presto obbligatoria, entrando di
diritto nei programmi scolastici, «al pari dell'educazione artistica, o
di quella musicale». Perciò, in questi giorni viene presentata una
proposta di legge che ne preveda l'obbligatorietà a scuola nella fascia
dell'obbligo. Si tratta di una pdl trasversale, firmata da parlamentari
di diversi schieramenti: primo firmatario è Antimo Cesaro (Scelta
civica). «Al fine di formare i giovani - recita il primo articolo della
pdl - relativamente all'importanza della conservazione di un ambiente
sano e al rispetto del territorio, nonché alla realizzazione di tutte
le pratiche utili per l'attuazione di uno sviluppo sostenibile, è
previsto che nei programmi scolastici della scuola dell'obbligo sia
inserito l'insegnamento dell'educazione ambientale come disciplina
obbligatoria». Si tratta di una legge «a costo zero e che è molto
importante per il Paese - sottolinea Pepe -. Anche perché un tema come
l'ambiente comprende tutto, dalla letteratura alla storia,
dall'economia alla fisica e alla geografia. L'educazione ambientale è
dunque una materia trasversale, ed è basilare insegnare fin da piccoli
un comportamento etico nei confronti dell'ambiente». «Anche nella
passata legislatura ci battemmo su questi temi - tiene a precisare il
presidenge di Fareambiente -. Ora c'è il massimo sostegno delle
commissioni Ambiente della Camera e del Senato. Si tratta di fare
innanzitutto la legge e poi individuare il regolamento attuativo».
Inoltre, una società è sostenibile quando i bisogni primari di tutti
sono soddisfatti, perché povertà e ineguaglianze rappresentano causa di
ogni crisi sociale ed ambientale. Per questo Pepe sostiene che «occorre
l'impegno di tutti per contribuire alla diffusione della cultura della
sostenibilità dell'educazione sul tema e porre in essere adeguate
azioni tese alla creazione di una coscienza individuale e collettiva
informata». L'educazione ambientale, per il Movimento Fareambiente,
viene intesa come capacità di gestione degli esseri umani nel
coordinare i comportamenti in rapporto agli ecosistemi, con
l'intenzione di vivere in maniera ecosostenibile, ovvero senza alterare
del tutto gli equilibri naturali. Perché ciò avvenga, FareAmbiente
sostiene che debbano esservi garanzie sulla sicurezza ambientale e
sanitaria, predisponendo delle azioni capillari sul territorio, anche
attraverso delle tavole di concertazione fra i diversi attori sociali.
Per FareAmbiente l'educazione ambientale e di conseguenza quella
alimentare, sono un pilastro fondamentale per una buona qualità della
vita. Il Movimento, si ritiene concorde con la linea giurisprudenziale
adottata dalla Corte Costituzionale che ha affermato come l'ambiente
non sia una materia, ma un valore. L'Ambiente viene inteso come habitat
dell'uomo che, in quanto tale, deve essere considerato come un insieme
di materie la cui tutela e valorizzazione vanno di pari passo con la
qualità di vita del cittadino protagonista della sua salvaguardia. Il
concetto di educazione ambientale è dunque strettamente legato allo
sviluppo sostenibile inteso non solo come un processo di evoluzione che
coinvolge non solo l'uso razionale delle risorse naturali, le scelte
economiche, l'orientamento dei progressi tecnologici ma anche i
mutamenti istituzionali e sociali.
Ilsole24ore.com
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