Arriva L’ANTIBUROCRATESE!
Data: Sabato, 22 giugno 2013 ore 06:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Vive nelle
questure, nei ministeri con e senza portafoglio, nelle segreterie delle
scuole e in ogni ufficio pubblico. Si annida tra le righe di verbali,
circolari e atti amministrativi di varia natura. È il “burocratese”, un
linguaggio non riconosciuto ufficialmente ma conosciutissimo – e
temutissimo - da chiunque abbia avuto a che fare con un documento
redatto da funzionari pubblici.
Il vocabolario della lingua italiana Zingarelli contiene più di 144mila
voci e si aggiorna ogni anno. Nonostante questo il burocratese insiste
con l’uso di parole antiquate, a volte inadeguate, che rendono un testo
illeggibile. Ma un atto pubblico non dovrebbe essere, per la sua
funzione, chiaro e comprensibile a tutti? Perché si scrive “elasso tale
termine” invece di un più immediato “trascorso…”? Perché “introitare”
invece di “incassare”? Non è più semplice “rifiutare” che un pesante
“opporre un diniego”?
Contro i latinismi, i bizantinismi ridondanti e inutili della pubblica
amministrazione, Dizionari Più - spazio di cultura linguistica delle
Redazioni Lessicografiche Zanichelli (http://dizionari.zanichelli.it/)
- propone l’ANTIBUROCRATESE, Dizionario del parlar chiaro: la nuova
rubrica dell’Osservatorio di Lingua Italiana Zanichelli, diretto dal
linguista Massimo Arcangeli. Analizza esempi di italiano burocratico
proponendone una riscrittura chiara, comprensibile, elegante. Perché
parlar chiaro è un dovere morale.
Basta andare sul sito http://dizionari.zanichelli.it/antiburocratese/
Da “attenzionare” a “viciniore” sono elencate, spiegate e commentate le
voci del linguaggio burocratico che Calvino definì “l’antitaliano”. Per
ogni parola c’è il significato e i sinonimi più adatti e comprensibili
e, in più, esempi di testi e atti pubblici dove compaiono le parole in
burocratese.
Un dizionario online, dunque, settimanalmente aggiornato anche grazie
alle segnalazioni dei lettori: attraverso un form a disposizione,
ognuno può indicare al linguista Arcangeli la parola del burocratese in
cui è imbattuto. Istruzioni per l’uso indirizzate a tutti: ai
cittadini, “vittime” del burocratese e di tutte le sue declinazioni
(aziendalese, giuridichese, etc…); ai funzionari pubblici, che
attraverso il dizionario potranno magari aggiornare il loro lessico
pedante.
Non si vuole pretendere di bandire da un atto pubblico centinaia e
centinaia di voci soltanto perché situate fuori del piccolo recinto
dell’italiano basico ma, coma spiega Arcangeli nella premessa
all’iniziativa, si vuole invece “provvedere all’eliminazione di
arcaismi o snobismi come all’uopo o testé, de cuius o de facto,
impossidenza o condizione ostativa. Qui si deve parlar chiaro. E le
istituzioni, in particolare, hanno il dovere di rendere quanto più
trasparente possibile il dettato dei documenti da esse prodotti e
destinati a noi cittadini, così da rispettare il nostro diritto di
comprenderli”.
zanichelli.ufficiostampa@zanichelli.it
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