La fattibilità del programma del ministro Carrozza - La storia è maestra di vita
Data: Lunedì, 17 giugno 2013 ore 06:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Il
ministro M.C. Carrozza ha presentato il suo programma di governo e ha
elencato gli aspetti che qualificheranno la sua azione. Il suo successo
in campo formativo - educativo dell’istruzione dipenderà dalla ricerca,
dall’identificazione e dalla rimozione delle cause che hanno
sterilizzato le innovazioni elaborate e introdotte negli ultimi
decenni, tra cui
- l’esame di maturità del 1969
[CFR – Nuova secondaria 6/1999 “Tra elusioni e omissioni”];
- i decreti delegati del 1974
[CFR in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole”];
- i programmi della scuola media del
1979 [CFR in rete “Riformare la scuola media: perché”].
E’ metodologicamente sbagliato ricondurre l’origine dei fallimenti
delle citate riforme a incongruenze ideative: un errore
commesso da tutti, indistintamente.
Il male che infetta nel profondo il servizio scolastico ha snaturato
anche le procedure per la certificazione della qualità [CFR in rete “Voti, valutazione, insufficienze: parole
che offuscano il problema educativo”].
La
battaglia da vincere ha natura culturale
Gli obiettivi sono:
- infrangere la fissità della scuola;
- aiutarla a percepire l’unitarietà dei processi educativi;
- promuovere la coralità, l’interdipendenza, la sinergia degli
insegnamenti, caratteri postulati da decenni dal sistema di regole in
cui vive.
Le scuole, in questi giorni, hanno certificato le competenze di fine
biennio degli studenti della secondaria superiore [D.M. 9/2010];
adempimento che mostra il loro perseverare nell’errore di sempre: i
Piani dell’Offerta Formativa non formulano ipotesi, non sviluppano
strategie unitarie per la loro promozione [legge 53/2003].
La certificazione è un atto meramente formale, ininfluente rispetto
alla “progettazione e realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana” [DPR
275/99].
I documenti di programmazione dell’attività delle scuole prefigurano
situazioni parcellizzate, saldamente ancorate alla trasmissione delle
conoscenze delle singole discipline: il paragrafo “valutazione” dei
POF, che enuncia i criteri adottati per rilevare gli scostamenti
tra obiettivi programmati e risultati conseguiti, non lascia spazi
interpretativi.
Se ne trascrivono alcuni, rappresentativi dell’universo delle scuole
italiane:
Liceo
classico statale Umberto I° - Palermo
I seguenti criteri di valutazione vengono assunti dai singoli consigli
di classe e dai docenti perché procedano in modo obiettivo ed uniforme
alla valutazione dell'allievo.
Essi fanno riferimento orientativo alle coordinate delle seguenti
categorie cognitive:
1) conoscere;
2) comprendere;
3) analizzare;
4) fare inferenze;
5) sintetizzare;
6) valutare.
Inglobano anche aspetti del comportamento acquisiti in forma stabile,
come:
1) l'acquisizione di un ruolo consapevole;
2) la partecipazione al dialogo educativo;
3) la frequenza;
4) la produzione di lavori autonomi.
Liceo
scientifico statale Nomentano - Roma
1. in presenza di carenze più o meno gravi in più di tre discipline,
verrà dichiarata l’impossibilità che l’alunno frequenti la classe
successiva con profitto e la decisione di non ammissione;
2. in caso di valutazioni di insufficienza da una a tre discipline, il
Consiglio di classe per deliberare l’eventuale “sospensione di
giudizio” nello scrutinio di giugno, offrendo allo studente la
possibilità di recuperare durante la pausa estiva grazie alle attività
di sostegno offerte dalla scuola e allo studio individuale, dovrà
considerare:
a) l’entità e la diffusione delle carenze nella preparazione
b) se l’alunno possieda le necessarie capacità di recupero e la
volontà di impegnarsi
c) se sia avvenuto il recupero di eventuali lacune pregresse
d) che la disciplina insufficiente non sia stata portata a sufficienza
tramite voto di Consiglio di classe nello scrutinio finale dell’anno
precedente
La prova di verifica finale e l’analisi dell’intero percorso
curricolare dell’anno scolastico consentirà, come previsto dalla
normativa, al Consiglio di classe di chiudere lo scrutinio, valutando
definitivamente la preparazione dello studente, con ammissione o non
ammissione all’anno successivo.
Se nello scrutinio finale (giugno e/o settembre) il Consiglio di classe
decide di aiutare lo studente (max. in 1 disciplina a giugno e in 1
disciplina a settembre) portando a sufficienza una valutazione di non
piena sufficienza
Istituto
Tecnico Industriale Satale "C. GRASSI" - Torino
LINEE DI AZIONE PER LA VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI
I criteri di valutazione da adottare per le valutazioni
dell’apprendimento degli alunni in sede di scrutinio finale sono
definiti dal Collegio Docenti con la delibera che segue:
“ Nella valutazione finale è necessario tenere conto :
- del livello di apprendimento dei contenuti ( con particolare
attenzione agli obiettivi
minimi prefissati)
- del percorso di apprendimento e quindi se si è avuto nel corso
dell’anno un
miglioramento, oppure un rendimento statico o, peggio,
decrescente
- del livello di impegno personale nello studio a casa.
La valutazione complessiva del Consiglio di Classe non deve essere una
semplice
valutazione sommativa, ma deve tener conto di tutte le informazioni che
possono
contribuire alla formulazione di un giudizio sullo studente; in
particolare è opportuno
valutare:
- il giudizio acquisito nelle diverse discipline, sulla base dei
criteri di cui prima
- il livello di partecipazione ad eventuali corsi di recupero e/o
sostegno in termini di
risultati finali e di comportamento durante il corso
- la presenza nell’allievo di particolari attitudini verso un’area
culturale o una
disciplina
- l’atteggiamento complessivo dello studente nei confronti sia dei
compagni, sia del
personale tutto della scuola, ai fini della valutazione della
condotta.
ITCS Rosa
Luxemburg - Bologna
VALUTAZIONE DISCIPLINARE
Voto1-2: l’allievo non ha offerto la possibilità di valutazione, non ci
sono elementi
valutabili e non fornisce informazioni sull’argomento proposto (es.
consegna il
compito in bianco)
Voto 3: l’allievo non coglie il significato delle richieste e non
le pone in relazione con
le conoscenze che dovrebbe aver acquisito
Voto 4: l’allievo ha lacune nei contenuti disciplinari, l’applicazione
è confusa,
frammentaria e le competenze linguistiche risultano limitate
Voto 5 l’allievo applica le conoscenze in modo parziale e non del tutto
corretto.
Organizza con incertezza i contenuti solo se guidato
Voto 6: l’allievo sa cogliere le richieste essenziali, le risposte
fornite sono poco
approfondite, ma coerenti facendo anche affidamento alle proprie
capacità
mnemoniche
Voto 7: l’allievo dimostra conoscenze chiare e corrette, approfondite
solo per
situazioni già note,acquisite anche con lo studio personale
Voto 8: l’allievo possiede conoscenze chiare e sostanzialmente complete
dei contenuti
disciplinari che applica in maniera coerente alle richieste
Voto 9-10: l’allievo possiede una conoscenza precisa e articolata dei
contenuti che sa
rielaborare in maniera autonoma.
VALUTAZIONE FINALE
Ogni proposta di voto deve tener conto:
1 .Esiti di un congruo numero di prove
2. Impegno, interesse, partecipazione e progressione degli
apprendimenti
3. Valutazioni espresse in sede di scrutinio intermedio
4. Esiti delle verifiche relative alle attività di sostegno e/o
recupero, che, se
migliorative, sostituiscono il p.3
Istituto
Professionale “S. de Sandrinelli” - Trieste
Il Consiglio di Classe dovrà tenere conto:
1. della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi
e di contenuto propri
delle discipline interessate, nell’anno scolastico successivo;
2. della possibilità di seguire proficuamente il programma di studi di
detto anno
scolastico. in particolare tali alunni sono valutati sulla base delle
attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma o
guidata, ma coerente con le linee di programmazione indicate dai
docenti.
3. per gli studenti di tutte le classi, ai fini della valutazione
finale di ciascuno studente,
è richiesta la frequenza di almeno i tre quarti dell’orario annuale. il
mancato conseguimento del limite minimo di frequenza può comportare
l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all’esame di
stato.
Il Consiglio di Classe – in coerenza con gli obiettivi didattici e
formativi stabiliti in sede di programmazione – prima dell’approvazione
dei voti, considererà i seguenti parametri valutativi per l’ammissione
alla classe successiva degli studenti con una o più insufficienze:
a) il miglioramento conseguito, rilevando e valutando la differenza tra
il livello di
partenza e il livello finale;
b) i risultati conseguiti nelle attività di recupero disciplinare
organizzate dalla scuola
c) il curriculum scolastico, con particolare riferimento ai debiti
formativi; infatti, il
mancato recupero del debito formativo, inciderà
negativamente sulla valutazione
complessiva dello studente;
d) l’impegno e la partecipazione nello studio, l’attività svolta in
sede di stage aziendale
e nell’area di progetto – dove prevista - la
frequenza e il comportamento.
Dare concretezza al
programma di governo
Le intenzionalità del ministro potranno essere realizzate solo se gli
operatori scolastici disporranno di un lessico condiviso e se ci
saranno chiari e univoci indirizzi per la progettazione di percorsi
atti a promuovere le competenze degli studenti.
Il mondo della scuola riempie di significato le “parole chiave”
scegliendo arbitrariamente il contesto di riferimento. Le teorie
pedagogiche o il parlato familiare ne sono un esempio.
Qual è il contenuto di “educazione”?
Anche i regolamenti di riordino, elaborati dal Miur nel 2010, sono
viziati dallo stesso errore: hanno come riferimento dichiarato le
raccomandazioni del Parlamento Europeo.
La legge dello Stato è l’ambito di
definizione dei termini/concetti dell’Istituzione Scuola: dall’analisi
dei testo deve derivare il loro significato [CFR in rete “On. Ministro Maria Chiara Carrozza, non
dimentichi d’esser donna di scienza”].
La seconda condizione per il successo del programma del ministro
Carrozza è legata sia al superamento dalla confusione organizzativa:
- Il sistema informativo è labirintico sia per la struttura, sia
per la ridondanza dei messaggi. Si pensi ad esempio all’Invalsi, tipico
organo di staff del Miur [consulenza] che è stato collocato in linea
[sovraordinato alle scuole] [CFR in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole”];
- La funzione del dirigente scolastico è configurata in dispregio
della legge [CFR in rete “Quale formazione per il dirigente
scolastico?”]
sia all’assunzione della progettualità come architrave del
servizio:
- Le indicazione ministeriali dei regolamenti di riordino sono
astratte, generali e poco vincolanti: non hanno capitalizzato le
esperienze giacenti negli archivi del Miur [CFR in rete “La promozione delle competenze”];
- La funzione docente non contempla il lavoro d’équipe [CFR
in rete “La professionalità dei
docenti: un campo inesplorato”];
- Le metodologie di sviluppo dei progetti non sono
praticate [CFR in rete “Insegnare matematica dopo il riordino”].
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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