'Di questa tivù non se ne può più', spettacolo dell’Istituto Regina Elena di Acireale
Data: Mercoledì, 29 maggio 2013 ore 06:30:00 CEST
Argomento: Redazione


"Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente sostituisce lo sguardo dell’essere umano". Con questo breve inciso del famoso scrittore Paolo Coelho, l’Istituto Magistrale Statale "Regina Elena" di Acireale (Catania) ha presentato, martedì 21 e mercoledì 22 maggio, "Di questa tivù non se ne può più", uno spettacolo-recital realizzato dagli alunni del Laboratorio scolastico di Teatro Sociale, "La giungla sociale". L’educazione al corretto utilizzo dei mezzi di comunicazione è diventata una necessità per una formazione più accurata degli alunni all’uso della tecnologia. Possedere il “sapere tecnologico” non basta più, se non c’è equilibrio nella persona, capacità nella relazione con l’altro, rispetto per il prossimo. I ragazzi sono molto più precoci nell’apprendimento tecnico, ma non certo nella capacità di discernere cosa è bene e cosa è male, e di comprendere quale spazio e quale ruolo uno “strumento” possa e debba occupare nella propria vita.
L’educazione all’uso dei media è essenzialmente "educazione alla comunicazione", ma soprattutto "educazione alla vita". Il progetto del Dipartimento di Pedagogia Speciale della scuola acese è stato realizzato dal prof. Michelangelo Puglisi, tutor esperto esterno, dal prof. Orazio Caruso, referente scolastico per le attività teatrali, e dai docenti del Dipartimento di Sostegno, Giuseppa Pulvirenti, Antonella Sapienza, Rosalba Indelicato, Francesco Nicotra e Giuseppina Sorrentino.
Gli alunni partecipanti sono stati:
Bella Maria, Borgese Antonella, Bulla Francesco, Calabretta Marco, Caramma Ramona, Carpanzano Alessia, Casella Carlotta, D’Anna Maria Grazia, D’Anna Orazio, Giuffrida Chiara, Grasso Vito, Greco Ettore, Leotta Davide, Malla Francesca, Nasta Annalisa, Nicolosi Melita, Pennisi Michelangelo, Puglisi Grazia, Spina Arianna, Trovato Davide, Messina Andrea, Iemolo Francesca.
«Il Teatro Sociale – dichiarano i responsabili del progetto – è un mezzo espressivo del verbale e del non verbale che porta al superamento del limite, attraverso un processo empatico di gruppo che accomuna le differenze e valorizza le diversità in termini di autostima, fiducia reciproca, lavoro sul sé. L’obiettivo principale del Teatro Sociale è quello di potenziare le "diversità" e renderle "risorse"».

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it





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