Archimede, chi era costui…..? (In onore della geometria) Area del segmento parabolico
Data: Sabato, 25 maggio 2013 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


La medaglia Fields, premio istituito nel 1936, è considerato il "Nobel della matematica" ed è assegnato, ogni quattro anni, a matematici sotto i quarant’anni, per il complesso della loro produzione scientifica. Su essa è riprodotta una presunta effigie di Archimede, contornata dal motto “Transire suum pectus mudoque potiri”, trascendere i propri limiti e padroneggiare il mondo.
Ciò testimonia la straordinaria considerazione che la comunità scientifica internazionale ha nei riguardi del genio di Siracusa.

Vita di Archimede
Poche sono le notizie sulla vita di Archimede (287-212). Pare fosse figlio di un astronomo, Fidia. È probabile che abbia studiato ad Alessandria d’Egitto che, sotto i Tolomei, era divenuta la capitale della cultura del mondo antico, con la celebre Biblioteca e l’annesso Museo, lo scrigno delle Muse. Questo era infatti un’università d’eccellenza in cui, a testimonianza dell’unità della cultura, si studiavano a esempio Metafisica, Retorica e Poetica, ma anche Matematica, Logica e Fisica. È documentato che fu in costante corrispondenza epistolare con i matematici alessandrini, dei quali stimava in particolare Conone e soprattutto Eratostene, che per quarant’anni fu il Direttore della Biblioteca. È certo che Archimede fosse stabilmente a Siracusa dopo il 240 a.C., dato che il suo Arenario è dedicato a Gelone, figlio di Gerone II, e associato da questi al regno in quella data. La sua morte è ampiamente documentata dai resoconti sulla seconda guerra punica dagli storici Polibio, Livio e Plutarco.
La sua figura di Archimede è tanto nota quanto poco è nota la sua opera; su di lui sono conosciuti soprattutto aneddoti e battute. Archimede entrò prestissimo nel mito attraverso le cronistorie degli storici su menzionati che non poterono ignorare come, con le sue terrificanti macchine belliche, aveva fatto venire un gran mal di testa al generale romano Marcello durante l’assedio di Siracusa del 212 a.C. nella seconda guerra punica. Ma col passare dei secoli, la sua figura è diventata quella del <> sapiente, dell’inventore geniale ma decisamente strambo: tutti conoscono la famosa frase <> o la storiella di <>. Nell’immaginario collettivo Archimede è il genio distratto (al punto di correre nudo per le strade di Siracusa gridando <>), che inventa dispositivi <> come gli specchi ustori con cui avrebbe bruciato le navi romane, che fa scoperte mirabolanti (la legge del galleggiamento) mentre fa il bagno nella vasca: questo Archimede assomiglia di più all’Archimede Pitagorico di Disney che ad uno dei più grandi scienziati esistiti.Alfino Grasso Carmelo Torrisi
catorrisi@gmail.com






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