La domanda di sabato 25 maggio 2013
Data: Sabato, 25 maggio 2013 ore 07:45:00 CEST
Argomento: Redazione


Dacci oggi la riflessione quotidiana (25 maggio 2013)

Ieri e oggi
Quant’era umano  e gentile e ricco di  provata esperienza didattica, il mio vice-preside del secolo scorso!
Come  sono diventati  arcigni, segretamente avidi di potere e di pecunia, aridi culturalmente, arroganti e spocchiosi nei confronti dei loro colleghi, certi “vice” del sec. XXI!
O tempora o mores!

Di chi la colpa?

Sicuramente del sistema elettivo, voluto dalla riforma Berlinguer, che ha  depauperato il Collegio docenti, togliendogli, tra le altre cose, anche la  facoltà di scegliere” democraticamente”  il  suo vice. Ma le colpe sono anche di  certi dirigenti  un po’-diciamo –di scialba e discutibile personalità , cui, spesso, fa  comodo  affidare  il ruolo di  vice collaboratore, non a persona  di accertata passione per la scuola, ma a  tale che  gli faccia da spalla, lo sollevi da certi  doveri di ufficio e che sia, insomma ,un  tuttofare; un  alter ego (inconfessato e inconfessabile) di sua esclusiva fiducia, e a lui solo fedele, ecolaliamente, come l’orecchio di Dionisio; ma non  certo leale con i docenti. Spesso trattasi di un vicepreside  umanamente ed eticamente mellifluo, passivamente prono agli ordini ricevuti dal Capo, e  tanto  servile  che, per ingraziarselo, è pronto  a trasformarsi in suo  zerbino  e  in cane da guardia ringhiante nei confronti dei suoi colleghi.  Se vi capita  di fare  un’esperienza  disumana di tal genere, cari insegnanti,  reagite con forza a difesa del rispetto  che si deve alla dignità della  vostra persona e del vostro ruolo. Non dimenticate mai  che voi  siete, nel luogo dove lavorate con impegno e passione,  primi inter pares!  Di questa leale  e civile vostra  reazione  si avvantaggerà,  sicuramente, prima o poi, tutta la scuola!
Pro bono, malum! Buona fortuna.

Nuccio Palumbo





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