Scuole e imprese in rete per gli stage
Data: Domenica, 19 maggio 2013 ore 10:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Accordi "ad ampio raggio" e "di durata pluriennale" tra scuola e territorio. Riorganizzazione del percorso scolastico e orientamento verso il mondo del lavoro fin dal primo anno. Una forte spinta a realizzare sempre più progetti di alternanza, rafforzando i percorsi internazionali. Il ministero dell'Istruzione e l'agenzia tecnica Indire hanno messo nero su bianco alcune indicazioni per far decollare le esperienze di apprendimento in aula e in contesti lavorativi rivolte ai ragazzi del secondo ciclo, con più di 15 anni. Un documento su cui è aperta una consultazione pubblica fino a luglio (si punta a coinvolgere anche i centri di formazione professionale gestiti dalle Regioni); e i cui risultati saranno utilizzati per scrivere le linee guida per rendere organici e sistematici i percorsi in alternanza introdotti con il decreto legislativo 77 del 2005. L'obiettivo, sottolinea l'ex sottosegretario Elena Ugolini, «è dare a tutti i giovani l'occasione di fare almeno un'esperienza in contesti di lavoro prima di diplomarsi». I numeri del resto sono in continua ascesa. Negli ultimi due anni si è passati da 65mila a 189mila studenti in alternanza, il 7,5% dei ragazzi delle superiori. Nel 2011-2012 sono stati coinvolti 2.365 istituti secondari su 5.351, il 44,2%, e gli alunni sono stati ospitati da 65.447 strutture, di cui 37.810 imprese (il 57,8%). Ma ora si punta a cambiare passo, con un tasso di disoccupazione giovanile schizzato al 38,4%, e - paradosso - un mismatch tra domanda e offerta, soprattutto di profili tecnici. Del resto la necessità di un miglior raccordo tra scuola e mondo del lavoro è condivisa da tutti i Governi, e tra le proposte dei saggi c'è l'estensione dell'alternanza «anche agli universitari». Alle scuole, invece, si chiede di fare più «progettazione di rete», utilizzando anche i poli  tecnico-professionali, e di innovare la propria struttura organizzativa, dotandosi di un gruppo dedicato all'alternanza. Fondamentale è poi redigere percorsi "personalizzati" in base pure a gruppi di studenti; e in genere creare un legame molto forte con l'impresa. In modo tale che la scuola «entri nella logica delle aziende per capire cosa serve e formare così al meglio i ragazzi», sottolinea il capo dipartimento dell'Istruzione, Lucrezia Stellacci. Dal 2012 i percorsi in alternanza sono finanziati dal Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (in cui sono confluite le risorse della legge 440 sull'offerta formativa); ma già oggi i nuovi percorsi in alternanza sono finanziati da ulteriori risorse: fondi strutturali europei, contributi di Unioncamere, enti locali, associazioni di categoria, collegi professionali, singole imprese.
Claudio Tucci
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