Salute. ISS: alcol e guida prima causa di morte - provoca anche il cancro
Data: Mercoledì, 15 maggio 2013 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 apr. - L'alcol rappresenta "un rischio assoluto di mortalita', e' necessario non superare il limite di 10 grammi al giorno, ovvero bere meno di un bicchiere. La prima causa di mortalita' e' rappresentata proprio dagli incidenti stradali. Si muore tra le 4 e le 5 di mattina, principalmente il sabato e la domenica. Ma si muore anche dalle 18 in poi con gli happy hour, gli aperitivi pomeridiani introdotti per i giovani e per gli anziani, la cui capacita' di metabolizzare l'alcol diminuisce notevolmente come per gli adolescenti". Ad affermarlo Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale ed esperto dell'Istituto superiore di Sanita'. In Italia, inoltre, muoiono "18.000 persone all'anno e al primo posto come causa c'e' il cancro. È stata dimostrata-precisa Scafato- una correlazione tra alcol e cancro nel 32% dei maschi e nel 7% delle femmine. Addirittura in Italia il 4, 4% dei decessi per gli uomini e il 2, 5% di quelli per le donne avviene per neoplasie maligne, numero che si raddoppia per le neoplasie benigne". L'esperto pero' ricorda che "l'alcodipendenza e' l'esito finale di una carriera alcolica che se intercettata puo' contribuire a ridurre i costi sanitari, perche' l'alcol venduto e' sia fonte di ricchezza che generatore di tanti costi". Per limitare gli alti rischi dell'alcol-alcodipendenza "abbiamo sviluppato dei limiti al consumo per eta' legale e disposizioni su alcol e guida, ma nei trattamenti la parola alcodipendenza-aggiunge- rimane ancora sconosciuta". Per questo motivo "bisogna favorire una maggiore conoscenza e consapevolezza dei rischi legati all'uso e abuso di alcol. Dobbiamo far emergere- sottolinea l'esperto- in massa i soggetti che richiedono un intervento medico. Pensiamo che esiste una categoria mai considetata che riguarda gli heavy drinker, molto vicini all'alcodipendenza". In Europa esiste una "forte disomogeneita', sia nel fissare i limiti di unita' alcoliche che nel delineare linne guida. In questa situazione emerge la necessita' di fare chiarezza fornendo evidenze scientifiche- afferma il direttore dell'Osservatorio- l'ultima linea guida risale al 2003, ma nel 2013 ne pubblicheremo una nuova. Dobbiamo considerare almeno tre regole: mai bere prima dei 18 anni d'eta', le donne non bevano piu di un bicchiere al giorno cosi' come gli anziani dai 65 anni in su, mentre gli uomini non superino piu' di due bicchieri al giorno". Secondo Scafato sono "numerosi i consumatori giornalieri, da un terzo a meta', dipende dal sesso. In Italia ci sono 815.000 soggetti ad alto rischio e 1.500.000 a medio rischio, che possono essere intercettati dal medico di medicina generale". Cosi' ai medici viene rivolto un appello dall'ISS: "È necessario che si formino ed imparino ad utilizzare gli strumenti utili per realizzare una diagnosi precoce. Solo il 15% dei soggetti che si reca alle visite riceve una domanda sull'alcol. Eppure un medico formato puo' catturare, nell'atto della registrazione, il 70% dei nuovi pazienti e il 97% di quelli che vedra' nelle prossime visite". Non esiste una stima definita di alcodipendenti in Italia, si pensa si "attesti sui 58.000 soggetti, un numero in aumento tra gli under 30. Inoltre-specifica Scafato- il trattamento farmacologico esiste solo per il 27% dei soggetti. Quindi mentre diminuisce la percentuale di alcodipendenza aumenta il tasso di ospedalizzazione da diagnoso alcol attribuibili, facendo salire i costi. Se l'accesso ai farmaci salisse al 40% degli alcodipendenti si consentirebbe una diminuzione della mortalita' al 13%". In conclusione cio' che occorre secondo Scafato e' "intercettare tutti attraverso diagnosi precoci, una rete di medici di medicina generale e pediatri, un rinnovato sistema di monitoraggio ed una comunicazione adeguata sui rischi connessi all'alcol".
www.direnews.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2481879.html