Scuole paritarie, l'appello Cei «Non sono onere per lo Stato»
Data: Venerdì, 10 maggio 2013 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


«La parità tra le scuole statali e non deve divenire effettiva, per evitare dannose conflittualità e far sì che tra esse si stabilisca un rapporto realmente costruttivo». Lo chiede al nuovo governo il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, per il quale «il sostegno giustamente rivendicato per tutte le scuole paritarie, di ispirazione cattolica o non, si basa sul fatto che esse si adoperano per fornire un servizio a chi altrimenti non potrebbe averlo, o a chi sceglie consapevolmente l'orientamento educativo da offrire ai propri figli». Bagnasco prende inoltre le distanze da «una scuola-supermarket» e dalla politica dei tagli indiscriminati.

Il presidente dei vescovi italiani si è schierato contro il referendum consultivo in programma fra tre settimane a Bologna, dove i cittadini saranno chiamati a esprimersi «sull'opportunità di eliminare le convenzioni comunali con le scuole paritarie di ogni ordine e grado».  «I promotori della consultazione si appellano, come sovente
accade, all'articolo 33 della Costituzione, secondo il quale il diritto di istituire scuole e istituti di educazione da parte di enti e privati deve avvenire "senza oneri per lo Stat" - ha detto oggi Bagnasco aprendo a Roma il laboratorio nazionale "La Chiesa per la scuola", prima tappa di un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della scuola (statale e paritaria) e della formazione professionale, promosso dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana -. A questa presa di posizione si deve replicare, come stanno facendo importanti esponenti e associazioni, che nel caso delle scuole paritarie non si tratta di un onere nei confronti dello Stato, in quanto, sebbene esso contribuisca economicamente al loro sostentamento, è ben di più quanto esse fanno risparmiare alla collettività rispetto a quanto ricevono da essa». «Non si tratta dunque in alcun modo di un onere, e per questo risulta pretestuoso il riferimento all'articolo in questione», ha aggiunto Bagnasco.

«Sono numerose, oggi, le carenze che presenta l'istituzione scolastica, che spesso non riesce a fare sintesi tra le varie nozioni che fornisce, finendo per separare le dimensioni costitutive della persona, in special modo la razionalità e l'affettività, la corporeità e la spiritualita», ha poi commentato il cardinale. «La scuola va valorizzata,rinnovata e sostenuta, e noi siamo persuasi che solo una società che le dà il giusto valore, promuovendola e sostenendola, può guardare con fiducia al futuro».  «La Chiesa - ha assicurato Bagnasco - è per la scuola, perchè interessata ad una formazione integrale e armonica dell'individuo».

In questo contesto, Bagnasco ha criticato i tagli indiscriminati subiti dalla scuola e la mentalità efficientistica che vorrebbe trasformarla proponendo "conoscenze quasi fossero prodotti di uguale valore tra i quali scegliere, diviene incapace di indicare i fini che conferiscono significato ai mezzi proposti".

Dopo la discesa in campo della Cei con le parole di Angelo Bagnasco il comitato referendario Articolo 33 invita i bolognesi a "indignarsi" e a mettersi a disposizione come volontari. "Siamo tanti ma dovremo essere di più per vincere il 26 maggio", si legge sul profilo Facebook del comitato.

Avvenire.it





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