Mostra delle opere de pittore russo OLEG SUPERECO al museo diocesano di Catania
Data: Giovedì, 02 maggio 2013 ore 07:00:00 CEST Argomento: Redazione
Nella splendida
cornice del museo diocesano di Catania, voluto dall’allora arcivescovo
Mons. Luigi Bommarito, nei locali del seminario accanto alla cattedrale
in Piazza Duomo, dal 25 aprile al 25 maggio sono esposte alcune delle
opere più indicative del pittore russo Oleg Supereco, il quale ha
riportato l’arte cristiana in Sicilia, recuperando la tecnica
dell’affresco noi più in uso dal XVIII secolo.
Oleg Superego, artista
moscovita dal 1999 in Italia, è stato il pittore incaricato ad
affrescare i pennacchi e l’affresco della Pentecoste nella cupola della
Cattedrale di Noto, ricostruita dopo il tragico crollo del 13 marzo
1996 e riconsegnata alla Città e al mondo nel 2007.
Le sue opere s’ispirano ad un realismo classico e simbolico, dove
affiora un’evidente ieraticità che fa pensare ad una sintesi della
tradizione orientale con quella occidentale.
Ha realizzato opere grandiose ed anche i particolari dei bozzetti e
delle foto documentarie che corredano la mostra lo raffigurano come il
grande Michelangelo o Raffaello sui ponteggi delle volte delle grandi
cattedrali.
La rappresentazione anatomica dei corpi, i particolati dei volti, degli
occhi, delle labbra, rendono evidenti la sua specifica tecnica e nelle
tele si evidenziano i colpi di pennello e la forza pittorica.
I soggetti preferiti sono le scene d’ispirazione sacra, i ritratti e i
paesaggi della Russia e dell'Italia, in particolare di Venezia e poi i
volti e i drammi quali il bacio e la disperazione di Giuda, dove la
forza del colore rende visibile il dramma dello spirito.
Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia e in
Russia ed è presente su cataloghi e riviste d'arte contemporanea. La
prima esposizione personale in Italia è nel 2000. Con il maestro Prof.
Maurizio Martelli ha realizzato un affresco in una cappella a Bolgheri
e due pale d’altare per la Chiesa di Sant'Elena a Zerman (TV).
La sua opera "Trittico dell'Uomo Perfetto" è stata presentata a Roma al
Museo Canonica e appaiono originali,tra le opere esposte nella
mostra al museo diocesano di Catania: la rappresentazione
della Pietà con l’incrocio dei volti del Cristo morto e della Madre
addolorata e l’autoritratto che pone l’artista accanto a San
Sebastiano.
Il segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della
Chiesa e membro della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra Mons.
Carlo Chenis che l’ha incaricato di eseguire con la tecnica
dell'affresco le decorazioni della ricostruita cupola della cattedrale
di Noto, lo presenta nel suo itinerario espressivo come: ”disattento alle stagioni dell'arte
contemporanea”, ma molto “attento
all'attuale fluire di correnti in cui balugina la riconversione alla
forma e alla tradizione”.
Le sue opere rievocano e propongono con un pizzico di modernità i
grandi e gloriosi affreschi della storia dell’arte rinascimentale. “La
pittura è la mia preghiera, afferma Supereco, comunico con il
Signore e Lui con me; quello che faccio non lo faccio, Fa sempre
Lui attraverso di me. Io sono uno strumento”.
Questa bella lezione di arte viene riproposta all’attenzione dei
giovani nella ricerca del vero e del bello, che non coincide con
il kitsch, spesso espressione del cattivo gusto. All’estetica del
brutto che avanza, il pittore moscovita, carico e forte della
tradizione rinascimentale, risponde con la raffigurazione del bello che
si alimenta di spiritualità e di forte umanità.
“Con pulizia e misura e un
impeccabile mestiere" come afferma Vittorio Sgarbi, il pittore
russo nell’impegnativo affresco della cupola di Noto, ha dato
dimostrazione della sua eccezionale arte pittorica e le sue
elaborazioni figurative ispirate ad un realismo classico, si presentano
quasi come sintesi e reinterpretazione e non semplice
imitazione dei modelli pittorici di Michelangelo, Tintoretto e
Caravaggio, dai quali il pittore russo sembra quasi carpirne le
tecniche del disegno, del colore, e della torsione dei corpi.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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