Una bella storia di 25 giovani, una scuola, un assessore e le istituzioni locali in Puglia
Data: Giovedì, 02 maggio 2013 ore 06:00:00 CEST Argomento: Redazione
Ai
più (gli oltre 58.000 visitatori e turisti che si sono avvicendati in
piazza Sant’Oronzo) il Festival della Dieta Med-Italiana, che ha avuto
luogo a Lecce nei giorni scorsi, dal 24 al 28 aprile, è sembrato
sicuramente un bellissimo e riuscitissimo evento, pieno di colori,
sapori ed aromi, eppure quello inaugurato dal prefetto di Lecce
Giuliana Perrotta, dall’assessore all’agricoltura della Provincia di
Lecce Francesco Pacella, dal vice presidente della Camera di Commercio
locale Corrado Brigante e dal delegato del Comune di Lecce Antonio
Lamosa, è molto più di un evento ben congegnato e riuscito, è un vero e
proprio modello di sviluppo economico territoriale il quale, tramite il
Festival, ha avuto modo di esplicarsi e di sperimentarne la validità
sul campo. Risultato? Esperimento riuscitissimo. Ora sì che si può
davvero lavorare sul futuro del territorio e dei suoi giovani.
E’ un modello di sviluppo economico basato sulla complementarietà tra
turismo, valorizzazione dei prodotti agroalimentari autoctoni e cucina
tradizionale locale. Nei titoli si è parlato di 25 giovani perché è da
loro che è partito il tutto, dagli studenti della classe 4B
dell’Istituto “Galilei - Costa” di Lecce i quali, insieme ai loro
docenti e fortemente spalleggiati dall’assessore Pacella che ha creduto
in loro dal primo istante e dalle altre istituzioni locali (Camera di
Commercio, Comune di Lecce, Regione Puglia, Coldiretti, Cia, Gal “Terra
d’Otranto”, “Serre Salentina” e “Capo di Leuca”), hanno messo in piedi
in cinque mesi di lavoro una macchina capace di attirare migliaia di
turisti e visitatori dal resto d’Italia e dall’estero utilizzando e
“sfruttando” la buona, sana e internazionalmente riconosciuta Dieta
Mediterranea.
Il primo grande lavoro è stato svolto on line, sul web, gli studenti
leccesi hanno ideato, realizzato e diffuso già da alcuni mesi prima
dell’evento l’originale formula turistica “Vado, l’assaggio e torno”
con cui oltre 100 strutture ricettive potevano offrire nel periodo del
Festival ospitalità in modalità low cost. Hanno inviato
complessivamente 700.000 e-mail, di cui un quarto all’estero
(principalmente verso abitanti di Stati e capitali ben collegati con
gli aeroporti di Brindisi e Bari) invitando i destinatari a raggiungere
il Salento a fine aprile. Parallelamente hanno implementato il
“Manutipico Salentino” e l’ “Aperitipico Salentino” con cui i
ristoranti ed i bar della città hanno accolto i visitatori, appunto,
con un menu e degli aperitivi composti esclusivamente da prodotti
locali. Infine hanno individuato ed invitato oltre 60 piccole aziende
agroalimentari del territorio ad esporre, presentare e principalmente
raccontare i loro prodotti ed il loro lavoro.
Questa l’analisi semplificata scaturita dagli studenti salentini: «il
Festival e tutto il progetto legato alla Dieta Med-Italiana sono una
sorta di “partita” in cui paradossalmente vincono tutti. Vincono i
visitatori ed i turisti, italiani e stranieri, che, giunti in migliaia
per il ponte del 25 aprile, hanno trovato in un’unica location, nel
cuore della città, oltre 60 piccoli produttori locali
dell’agroalimentare che permettono la degustazione, la conoscenza e
l’apprezzamento di più di 1.000 prodotti tipici diversi, dagli ortaggi
ai prodotti da forno, dall’olio extravergine d’oliva di qualità ai vini
di uve autoctone, dai formaggi e salumi realizzati in masseria ai
sott’oli gustosi e genuini. Vincono le aziende agricole espositrici in
quanto in cinque giorni hanno avuto la possibilità di raccontare la
loro storia, il loro lavoro ed i loro prodotti ad una quantità infinita
di persone che hanno incontrato per la prima volta. Vincono le
istituzioni locali che hanno supportato l’evento (Provincia, Regione,
Camera e Comune) perché hanno potuto toccare con mano la validità e
l’efficacia del progetto in cui hanno creduto. Vincono le associazioni
di categoria (Salento d’Amare, Coldiretti e Cia) ed i GAL che si sono
viste ringraziare dai loro associati per l’ospitalità ed il
coinvolgimento. Vince la città e tutto il territorio in quanto hanno
avuto modo di essere scoperte e apprezzate da un nuovo e grande
pubblico. E vincono naturalmente i ristoratori, gli albergatori, i
gestori di b&b, i bar ed i commercianti per il grande business
generato in un periodo destagionalizzato.»
E, aggiungiamo, vincono anche i 25 studenti, i loro prof, la preside
Addolorata Mazzotta e la scuola italiana in quanto non c’è
soddisfazione maggiore del vedersi riconoscere in maniera così palese
il successo di una propria “creatura”. Se poi si considera che questo
progetto tra un anno, quando i ragazzi si diplomeranno, per quelli di
loro che non vorranno proseguire gli studi si tradurrà in un lavoro,
…altro che vittoria!
itc.costa@clio.it
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