Nella protesta contro i test Invalsi il fine non giustifica i mezzi
Data: Venerdì, 19 aprile 2013 ore 12:27:50 CEST
Argomento: Opinioni


Quanto alle motivazioni dice NinoMoscato, docente del Liceo Michelangelo: “Non ci rifiutiamo di essere valutati,ma ci opponiamo a questo addestramento ai test, che finirà per annullare ilvero obiettivo della scuola, chiamata a formare cittadini, quindi personedotate di spirito critico”.
Come “Gruppo di Firenze” abbiamo più volte espressodei rilievi critici nei confronti di queste prove, per la poca chiarezza sugli obiettivida parte del Ministero, per la scarsa corrispondenza tra quello che i testrichiedono e quello che si insegna e soprattutto per il grave rischio di andareverso un insegnamento prevalentemente orientato alla soluzione dei test stessi.
Tuttavia i colleghi dellaRete mostrano di avere una ben scarsa consapevolezza del loro ruolo nel momentoin cui  promuovono una forma di protestache costituisce una indecorosa strumentalizzazione degli studenti. Il fine non giustifica i mezzi, comedovrebbe essere chiaro soprattutto a degli educatori, e un minimo di scrupolodeontologico avrebbe dovuto scoraggiare una simile  manipolazione  dei ragazzi, che certo non hanno gli elementi per farsi autonomamente un’opinione inmerito. Lo stesso dicasi del rappresentante sindacale di base che proponeun’alternativa apparentemente più soft, ma ugualmente scorretta, suggerendoagli studenti di rifiutarsi di fare i test. È invece legittima ecertamente più appropriata l’indizione di uno sciopero nei giorni dei testInvalsi, anche se i sindacati di base non devono avere molta fiducia in unamassiccia adesione, se hanno deciso di affiancare allo scioperol’inaccettabile appello di cui sopra. Dopo tutto delegare la protesta aglistudenti è certamente più economico.

(A.R.) da http://gruppodifirenze.blogspot.it






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