Concorso scuola, a macchia di leopardo le correzioni degli scritti
Data: Giovedì, 11 aprile 2013 ore 10:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
È passato più
di un mese dalla fine delle prove scritte del concorso per insegnanti.
Le correzioni vanno avanti: in alcune regioni e/o classi di concorso
sono finite, e si sa già quando sarà il test successivo, in altri casi
ancora non si sa nulla. I sindacati si dicono tranquilli sulla
tempistica: per ora non hanno ricevuto segnalazioni di ritardi
particolari. Le preoccupazioni riguardano altri aspetti: dai
pensionamenti molto ridotti rispetto all'anno scorso, che lasceranno
scoperti meno posti da stabilizzare, ai tempi complessivi del concorso,
che potrebbero impedire a parte dei vincitori di iniziare a lavorare da
"fissi" già a settembre. «Da quello che sappiamo le correzioni sono a
buon punto, si sono presi il tempo necessario», dice Domenico Pantaleo,
segretario generale della Flc-Cgil. Dalla Uil Scuola fanno sapere di
non aver avuto notizia di ritardi eccessivi, e anche la Cisl di
categoria nega che ci sia inquietudine sulla questione, spiegando che
la valutazione procede a macchia di leopardo. «Ogni regione ha i suoi
tempi, e all'interno di ogni regione vale lo stesso per le singole
classi di concorso», dicono dalla Cgil. Del resto, a inizio marzo il
ministero aveva avvertito: le commissioni hanno fino a tre mesi per
finire il loro lavoro. Quindi ci sono ancora quasi due mesi per restare
nei tempi. Quello che però pare possibile, parlando con i sindacati, è
che nell'anno scolastico 2013/14 inizi a lavorare una parte dei
vincitori più piccola rispetto alle previsioni. Lo scorso settembre il
ministro Profumo parlava di 7.351 posti: «Quest'anno però andranno in
pensione circa 10mila insegnanti – dice Pantaleo – e per legge metà di
loro dev'essere sostituita da chi è in graduatoria. Quindi come si fa a
immettere i 7mila che usciranno dal concorso?». Cisl e Uil sottolineano
che quella del governo era una previsione, e che si sapeva già che se
alla fine i numeri saranno diversi chi rimarrà fuori entrerà in aula a
partire dal 2014/15. Il numero di chi dovrà aspettare potrebbe salire
anche per ragioni di tempo: non quello della correzione degli scritti
in particolare, ma quello complessivo del concorso. «Probabilmente in
alcune materie non si riuscirà a far entrare in aula le persone da
‘fisse' già a settembre», spiega Massimo Di Menna, segretario generale
della Uil Scuola. Il rischio è che una parte dei vincitori abbia la
certezza del posto, ma debba rinunciare a iniziare a lavorare (e a
ricevere lo stipendio) già da settembre.
Andrea Monti
www.ilsole24ore.com
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