Ufficio Stampa - Ricerca: Profumo aggiorna decreto 593/2000 sul fondo First
Data: Lunedì, 08 aprile 2013 ore 14:46:11 CEST Argomento: Ministero Istruzione e Università
L’obiettivo è la
semplificazione delle procedure, una valutazione moderna dei progetti e
la domanda pubblica di innovazione - Semplificazione nelle
procedure di erogazione dei fondi, nuovi criteri per la valutazione dei
progetti, rinnovamento degli strumenti normativi e finanziari a favore
dell’attività di ricerca in Italia. E’ quanto prevede il nuovo decreto
firmato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Francesco Profumo, che dopo ben 13 anni rivisita la normativa vigente
(decreto 593 del 2000) sulla gestione del First, il Fondo per gli
investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica. L’intento
strategico, in linea con le altre azioni portate avanti durante il
mandato dal Ministro Profumo, è quello di allineare il Paese alle
migliori pratiche europee e venire incontro alle reali esigenze del
mondo della ricerca, per finanziare con maggiore efficienza enti
pubblici di ricerca ed imprese. Insomma, semplificare per innovare con
l’obiettivo di velocizzare la selezione dei progetti e l’erogazione
delle risorse.
Il decreto:
La legge 297/99 è lo strumento normativo unico con cui il Ministero
indirizza le politiche di ricerca e innovazione, attraverso il DM
593/2000. Questo strumento, concepito molti anni fa in uno scenario
economico e tecnologico radicalmente diverso da quello attuale,
necessitava di un aggiornamento. Il Ministero ha quindi provveduto alla
revisione del decreto, con questi obiettivi:
semplificazione delle attuali procedure amministrative di valutazione,
per velocizzare i tempi di risposta e per sostenere i progetti con un
reale impatto positivo sul sistema nazionale della ricerca e
dell’innovazione;
rivoluzione nella valutazione e nella selezione dei progetti. Con il
nuovo decreto viene definitivamente archiviato lo strumento del
Comitato tecnico scientifico, a favore della peer review. Il MIUR si
avvarrà dunque di esperti, nazionali e internazionali. Una parte di
essi sarà individuata dal Comitato Nazionale dei Garanti della
Ricerca (CNGR) nell'ambito di un apposito elenco ministeriale
gestito all’interno del nuovo portale Research Italy, altri
saranno esperti contenuti in elenchi della Commissione europea. Ciò
comporterà l'eliminazione di tutti gli attuali comitati e commissioni,
come previsto dal decreto 297/99, e la valorizzazione del ruolo del
CNGR, a cui saranno affidati compiti di garanzia come la scelta degli
esperti e la raccolta di risultati, pareri e indirizzi sugli interventi
in fase di definizione. Si introduce così un altro importante strumento
di semplificazione, che garantirà una tempistica più coerente con gli
obiettivi di ricerca che il MIUR si è posto.
Sempre in tema di valutazione, il decreto prevede che nel caso di
progetti cofinanziati dall’Unione europea e dall’Italia il giudizio
positivo della prima renda superflua una seconda valutazione a livello
nazionale.
superare la artificiosa distinzione tra ricerca di base, ricerca
industriale e sviluppo sperimentale, per migliorare la sinergia tra
attività di ricerca pubblica e ricerca industriale.
favorire le politiche di domanda pubblica di innovazione, con
particolare riferimento al procurement pre-commerciale, nell’ottica di
incentivare appalti di ricerca e sviluppo all’interno dell’ampio
mercato della pubblica amministrazione. Ciò permette alla Pa di
concepire bandi mirati a trovare una soluzione tecnologica ai propri
bisogni attraverso il finanziamento alla ricerca. In virtù di questa
possibilità, sarà possibile scrivere capitolati che abbiano come
oggetto il bisogno specifico richiesto, e non un determinato prodotto
che verrà individuato al termine di una ricognizione delle migliori
soluzioni.
Sulla base delle previsioni del Decreto sono ammissibili inoltre
appalti in risposta a esigenze di particolare rilevanza sociale (social
big challenges); azioni di innovazione sociale (social innovation) e
interventi integrati di ricerca e sviluppo sperimentale; formazione di
capitale umano di alto livello qualitativo, e trasferimento tecnologico
e spin-off di nuova imprenditorialità innovativa, finalizzati in
particolare allo sviluppo di grandi aggregazioni (cluster)
tecnologiche, pubblico-private, di scala nazionale.
Il passo successivo del Ministro Profumo sarà quello di migliorare la
fase di monitoraggio dei progetti selezionati, per favorire il
monitoraggio dei progetti finanziati e una loro valutazione ex post.
“Con il nuovo decreto 593 – commenta il ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo – l’Italia si dota di
uno strumento in grado di creare un più stretto legame tra ricerca,
innovazione e sviluppo che, grazie a regole più agili, competitive ed
europee, potrà rivelarsi essenziale per la crescita futura del Paese”.
Miur
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