La grande trasformazione della scuola 2.0. L'Italia non sta a guardare
Data: Venerdì, 05 aprile 2013 ore 06:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Ha da poco
tagliato su YouTube il traguardo di 10 milioni di visualizzazioni: è un
video dove alcuni protagonisti dell'innovazione come Bill Gates e Mark
Zuckerberg raccontano cosa ha significato per loro mettere le mani sui
software quando erano ancora tra i banchi di scuola. Sono storie
affascinanti. È un filmato girato da un'organizzazione non profit,
Code.org, dedicata a incoraggiare l'apprendimento dell'informatica
soprattutto tra gruppi svantaggiati, come le minoranze etniche.
Accelerano i cambiamenti nella formazione scolastica alimentata da
internet, dispositivi mobili e cloud computing.
L'Italia riprende il passo
Sul territorio nazionale resta molta strada da fare. Un report
dell'Ocse evidenzia che se la diffusione di tecnologie nelle scuole
proseguisse alla velocità attuale occorrerebbero 15 anni per
raggiungere i traguardi del Regno Unito. Ma le prime risposte non
tardano ad arrivare. Con il Piano Nazionale Scuola Digitale saranno
74mila le lavagne interattive multimediali (Lim) nelle aule: le Cl@ssi
2.0 diventeranno 3mila e le Scuole 2.0 arriveranno a 30.
Un recente decreto del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo
prevede che i collegi dei docenti dall'anno scolastico 2014-2015
dovranno adottare libri che saranno unicamente nella versione digitale
o mista. Inoltre dovranno rispettare i limiti decisi da una riduzione
dei tetti di spesa per gli acquisti di testi da parte delle famiglie.
Il provvedimento ha sollevato le proteste dell'Associazione italiana
degli editori e dell'Associazione librai di Confcommercio-Imprese per
l'Italia.
L'iniziativa Tablet School
L'Italia non resta a guardare una grande trasformazione grazie alla
quale la tecnologia modifica profondamente i processi di apprendimento
degli allievi. E facilita la partecipazione. A Bergamo il meeting
Tablet School - domani al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII – farà
il punto dell'evoluzione della scuola digitale. Dal palco gli studenti
racconteranno le sperimentazioni nell'uso delle tecnologie nella scuola
e faranno domande a docenti, esperti e giornalisti sulla trasformazione
della didattica. L'appuntamento parte dal metodo sperimentato nella
città lombarda con un progetto guidato da Dianora Bardi, insegnante al
liceo scientifico Lussana di Bergamo e vicepresidente del Centro Studi
ImparaDigitale.
Classi su internet
Il mutamento globale è già in corso. Ad accendere i riflettori ha
contribuito il caso della Khan Academy: ha 10 milioni di allievi che
seguono corsi attraverso YouTube. È nata per caso quando Salman Khan ha
pensato di pubblicare su internet un video di matematica. E il successo
lo ha convinto in pochi mesi ad abbandonare il suo lavoro di analista
finanziario per dedicarsi a uno spazio online destinato
all'insegnamento. A gennaio erano 228 milioni le lezioni fruite dagli
utenti. Che hanno anche un'applicazione software per iPad dove possono
guardare i filmati e chiedere ulteriori spiegazioni. Adopera meccanismi
di gamification per coinvolgere gli allievi: ad esempio, la durata
della visione contribuisce ad aumentare il punteggio associato al
profilo degli studenti. Tutto gratuito. Ha voluto collaborare anche il
Mit per offrire video registrati nel campus accademico. Il sogno di
Kahn è diventato un simbolo di cambiamento.
Cloud learning
Sono coinvolti anche i Paesi emergenti. A vincere il premio di un
milione di dollari assegnato da Ted è stato Sugata Mitra, docente alla
Newcastle University. In un celebre esperimento del 1999 ha scavato un
fosso nel muro di una strada a New Delhi e ha lasciato un personal
computer collegato a una fonte di alimentazione: i bambini di una
baraccopoli hanno iniziato subito a capire come utilizzarlo. È stato il
punto di partenza per studiare in che modo imparano insieme. Con la
somma di denaro ricevuta da Ted Sugata Mitra intende sviluppare un
ambiente di cloud learning per le nazioni povere.
Luca
Dello Iacovo - Ilsole24ore.com
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