Appello ai politici: fate presto! non c’è più tempo
Data: Giovedì, 04 aprile 2013 ore 04:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


Abbiamo visto piangere una bimba per una caramella: il padre non ha trovato pochi centesimi per accontentarla.
Abbiamo visto decorose madri di famiglia sgattaiolare nel crepuscolo tra i cassoni della spazzatura e rovistare alla ricerca di qualcosa di commestibile o di utilizzabile.
Abbiamo visto pensionati uscire furtivamente dalle “mense caritas”, frustrati dopo una vita di lavoro.
Abbiamo visto i ragazzi a scuola battere i denti per il freddo, incappucciati nei giacconi troppo larghi o troppo stretti.
Abbiamo visto da molte parti montagne di rifiuti e cumuli fumanti che ammorbano l’aria e inquinano terreni e falde acquifere, con gravi ripercussioni sulla vita umana.
Abbiamo visto morire persone in attesa di accertamenti sanitari fissati a lunghe scadenze.
Abbiamo percepito l’umiliazione di chi non ha cosa mettere a tavola, ma vorrebbe salvaguardare la dignità umana.
Abbiamo visto tanti trascorrere gelide notti nell’auto perché sfrattati.
Abbiamo sentito dell’impossibilità di attivazione dei “corsi di recupero” per gli alunni in difficoltà, per carenza di fondi.
Abbiamo assistito al diniego di una fotocopia di contenuto didattico, perché la scuola non può far fronte anche alle pur minime necessità.
Abbiamo visto una moltitudine di docenti sfiduciati perché rimasti senza posto di lavoro, i più giovani perché hanno avuto vanificata la possibilità di un inserimento nella scuola pur avendo investito molte energie.
Come lama, ci è entrato dentro lo sguardo riconoscente di qualcuno a cui è stato donato qualcosa.
Vediamo un popolo umiliato, in ginocchio.
Dovere dei Deputati, ciascuno dei quali rappresenta la Nazione (art. 67 Cost.) è dare un governo all’Italia, che affronti e risolva almeno i più urgenti problemi giuridici ed economici che stanno soffocando il Paese.
Senza uno sforzo straordinario d'intelligenza e di responsabilità, valori rappresentati credibilmente dall'impegno del Presidente della Repubblica, si rischia una paralisi delle istituzioni, frutto di veti reciproci di tre minoranze, che produrranno un danno gravissimo alla società, afflitta dalla crisi più' grave del dopoguerra.
Non è necessario e neppure utile fare alleanze politiche globali fra partiti concorrenti, col rischio di paralizzarsi di fronte al primo dissenso; basta avere la saggezza di seguire l'antico adagio: in necessariis unitas, in dubiis libertas. Non mancano esempi di formule parlamentari in cui i governi hanno avuto fiducia limitata e argomentata.
Si tratta di valutare realisticamente i costi della "non politica" e quelli del non sempre legittimo egoismo di parte. Non si può discutere all' infinito, mentre la gente muore e i mercati rischiano di abbandonare il nostro Paese. E neppure si può votare all'infinito, senza rischiare la crisi del sistema democratico e prima ancora il collasso del sistema economico, dato il peso crescente degli interessi sul nostro debito pubblico.
La democrazia è troppo importante per comprometterla col gioco d'azzardo di chi punta a vincere le prossime elezioni, a costo di perdere le prossime generazioni.

Per tutto ciò l'UCIIM CHIEDE AI PARLAMENTARI

- di mostrarsi affidabili e responsabili di fronte ai giovani, al di là di ogni alibi di tipo manicheo
- di non restare prigionieri di visioni astratte, massimalistiche o corporative causa di conflittualità e d’inconcludenza
- di volgere lo sguardo alle realtà che hanno urgente bisogno di seri interventi.

Il popolo italiano, che essi rappresentano come con-correnti e non come nemici e che hanno il dovere di governare, non merita il disastro che molti prevedono se non si correrà subito ai ripari.
E’ QUESTO IL NOSTRO APPELLO, URGENTE E ACCORATO

Il Consiglio nazionale UCIIM
ufficiostampa@uciim.it





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