I giudici italiani danno ragione ai precari oltre 250 le sentenze finora emesse dai tribunali di tutta Italia che hanno accolto le tesi dei docenti assistiti dal Codacons
Data: Mercoledì, 03 aprile 2013 ore 15:51:29 CEST
Argomento: Rassegna stampa


7,5 MILIONI DI EURO LA SOMMA COMPLESSIVA CHE IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DOVRA’ PAGARE AI PRECARI. PRONTI A PIGNORARE LA SEDE DEL MIUR IN VIALE TRASTEVERE -   Oltre 250 sentenze positive che ordinano al Ministero dell’istruzione di risarcire gli insegnanti precari con la cifra complessiva di circa 7,5 milioni di euro. Questi i numeri fatti registrare dai ricorsi promossi fino ad oggi dal Codacons dinanzi ai Tribunali del lavoro di tutta Italia, per conto di docenti precari mai assunti a tempo indeterminato dal dicastero. I giudici sono oramai tutti orientati nella direzione di riconoscere non solo i diritti degli insegnanti precari, ma anche i danni che il comportamento della pubblica amministrazione ha loro prodotto – spiega l’associazione – Nelle sentenze finora ottenute grazie al Codacons (e tutte positive) il Ministero è stato condannato per aver prorogato per anni e anni contratti a termine ai docenti, senza trasformare il rapporto lavorativo “a tempo determinato” in “a tempo indeterminato”, violando così la normativa nazionale e comunitaria, che prevede limiti precisi al rinnovo dei contratti a termine. Il comportamento della pubblica amministrazione, secondo le oltre 250 sentenze finora raccolte che hanno riconosciuto le ragioni dei precari della scuola, ha arrecato un danno economico agli insegnanti, privandoli degli scatti di anzianità e dei benefici economici derivanti dall’assunzione a tempo indeterminato – prosegue il Codacons – Proprio sulla base di tale principio tutti i Tribunali del lavoro hanno condannato il Ministero dell’istruzione a risarcire i precari con le differenze tra gli stipendi percepiti negli anni e quelli che avrebbero percepito se fossero stati assunti a tempo indeterminato, oltre gli scatti d’anzianità e gli interessi legali maturati. Una cifra che si aggira attorno ai 30mila euro a precario. “Ora il Miur dovrà pagare circa 7,5 milioni di euro, e se non lo farà siamo pronti a pignorare il palazzo storico di Viale Travestere a Roma dove ha sede il dicastero – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Intanto tutti i precari della scuola possono ancora presentare ricorso dinanzi ai Tribunali del lavoro, ottenendo l’assistenza dei legali Codacons che sono riusciti a far valere in tutte le sedi di giustizia i diritti dei lavoratori”.
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