Università, Strasburgo: “Il numero chiuso non viola il diritto allo studio”
Data: Mercoledì, 03 aprile 2013 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La sentenza della Corte europea dopo il ricorso di otto italiani che non erano riusciti ad accedere alle facoltà di Medicina e Odontoiatria Il numero chiuso che in Italia regola l’accesso a determinate facoltà non viola il diritto allo studio. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani nella sentenza emessa oggi nei confronti dell’Italia.  Secondo i giudici, che per la prima volta si sono trovati a dover stabilire se il numero chiuso è compatibile con il rispetto al diritto allo studio sancito dalla convenzione europea dei diritti umani, la soluzione trovata dal legislatore italiano per regolare l’accesso all’università è ragionevole. Per di più i giudici hanno rilevato che tale soluzione non eccede l’ampio margine di discrezione che gli Stati hanno in questo ambito. A presentare il ricorso a Strasburgo erano stati 8 cittadini italiani. Una di loro ha fallito per 3 volte l’esame per accedere alla facoltà di medicina di Palermo. Altri 6 ricorrenti non hanno superato quello per entrare ad odontoiatria nonostante l’esperienza professionale acquisita come tecnici odontoiatrici o igienisti. L’ottavo ricorrente invece pur avendo passato l’esame è stato escluso dalla facoltà di odontoiatria dopo 8 anni che non dava esami.
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