I libri di Emanuela Zuccolotti per celebrare la Giornata Mondiale della poesia
Data: Giovedì, 28 marzo 2013 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Anche
a Lentiai, in provincia di Belluno, lo scorso 21 marzo, è stata
celebrata la Giornata Mondiale della poesia con la presentazione di due
libri, "Le 4 stagioni di Marachella" e "La pena alla penna", di
Emanuela Zuccolotti. La serata si è svolta, in un clima di grande
serenità, nell’aula magna della scuola media di Lentiai, alla presenza
del sindaco, dott. Armando Vella, e del vice sindaco, e assessore alla
Cultura, Maura Zuccolotto, che hanno voluto fortemente l’incontro,
dedicato alla loro conterranea, la quale, con i suoi versi semplici e
profondi, ha coinvolto ed emozionato il folto e attento pubblico
presente in sala.
I partecipanti ascoltavano le poesie, lette ed interpretate dalla
stessa autrice, con passione e sentimento, in assoluto
"raccoglimento", ed i versi, accompagnati dalla melodia del violino,
suonato da Lavinia Laser, “entravano” dritti nell’anima dei presenti,
in un’altalenante danza di emozioni.
Tutte le “corde del cuore” sono state toccate dall’autrice, dagli
affetti familiari a quelli universali, dalla bellezza della natura ai
sentimenti umani del dolore e dell’amore, con grande garbo ed estrema
sensibilità. Le due opere, "Le 4 stagioni di Marachella" e "La pena
alla penna", se ad una prima lettura sembrano diversi, ad un’attenta
analisi, invece, non sono altro che una perfetta sincronia fra di loro,
come ha sottolineato la relatrice della serata, Maria Pia Casagrande,
che con grande sensibilità e acume, ha saputo coglierne l’essenza.
“Nelle "4 stagioni di Marachella", ritroviamo l’autrice bambina che
danza con leggiadria le stagioni della vita, incantata dalla vita
stessa, "fiduciosa, allegra, piena di belle speranze e di magia".
Esistono, nel suo racconto, valori sinceri, profondi, come l’amicizia,
la famiglia, l’aiuto reciproco, il rispetto per la natura, ed è
l’autrice stessa, ad essere “investita di natura”. Come può non
esserlo? Lei che sembra essere armonia e musicalità, dolcezza e
sensibilità? Lei che è una donna che ha la capacità di sognare e di
ritrovare la bambina che è in lei!
I "disegni" di Emanuela Zuccolotti, sono verdi e pieni di luce, quella
stessa luce che mantiene intatta dentro di lei, anche adesso che, donna
adulta, ha affrontato "la croce della vita", come scrive nella poesia
"Il calvario".
Nelle poesie, Emanuela, ha messa a nudo la sua vita, e quando tutto
sembra oscurarsi, riemerge la speranza, risale la china, sogna, vola
con la sua "allieva sfortunata" verso un mondo fantastico, un mondo
fatato, pieno di luce dove è solita rifugiarsi nei momenti bui della
sua vita, e vuole condividere questo suo spazio con chi è meno
fortunato di lei. Nella poesia “la piccola alunna dalla vita
difficile”, viene fuori il suo grande altruismo, la generosità, la
grande voglia di condividere con gli altri la sua intima essenza, la
sua profonda umanità, fatta di lotte e fragilità, di vittorie e
sconfitte, di dolori e gioie.
E questa “lieve armonia”, fra la bambina e l’adulta, con la capacità di
ritrovarsi, sempre e comunque, sono, secondo me, il vero filo
conduttore che unisce i due libri.
Quando li ho letti, per la prima volta, mi ha stupito la loro
differenza di colori, grigio per la “la pena alla penna”, brillante per
“Marachella”, sembrava che il primo fosse un libro per soli bambini, e,
dentro di me, ero dispiaciuta perché non ritrovato più quella bambina,
temevo si fosse persa, per sempre, “nel bosco della vita”. Sentivo,
rimbombare nei suoi versi, un grande dolore, ma Marachella non è mai
sparita, c’è sempre, ed è lei che, da adolescente, affronta i conflitti
generazionali con la madre, come nella poesia, “Origine”, dove lei,
ormai donna, “percepisce il meraviglioso profumo di sua madre”.
E ritroviamo la “Marachella” di sempre, anche quando la speranza sembra
svanire, quando il suo “aquilone sembra impigliato nella rete dei suoi
fili”, ma lei continua a danzare, “danza con me il tempo cammina”, e
riesce ancora, nonostante tutto, ad essere, “cielo, mare, uccello,
regina, lucciola e farina”.
I suoi versi esprimono la consapevolezza di essere donna, “quasi
inconsapevolmente, grazia divina”, in tutto quel che comporta, anche
nella perdita, a volte, di una parte di se stessa. E di essere madre,
che augura ai suoi figli la cosa più bella e profonda della vita, cioè
“vivere nella luce e di brillare di luce propria”.
L’autrice, nei suoi versi, oltre ai nostri cuori, riesce a far parlare
la natura, e persino “il Piave” non rimane muto di fronte alla storia e
al tanto sangue versato nelle sue gelide acque. Tutti gli esseri
viventi trovano spazio nei suoi versi, e, come nella poesia
“Assassina”, persino… una semplice zanzara!
I versi di Emanuela cantano la bellezza, la sensibilità, l’armonia, il
rispetto per la vita e per la natura, e ti insegnano a guardare la
profondità della vita e a scavare dentro l’anima.
Natalia Rizza natalia46@hotmail.it
|
|