Scuola, i risultati delle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori
Data: Martedì, 26 marzo 2013 ore 08:00:00 CET Argomento: Ministero Istruzione e Università
Scientifici
con opzione scienze applicate, le specializzazioni informatiche e i
tecnici gli indirizzi con il maggiore incremento - Bene anche i
percorsi linguistici - Per la prima volta, un’analisi delle percentuali
di iscrizione in base alle
caratteristiche produttive e ai cluster tecnologici presenti nelle
Regioni -Inseguono lo studio delle lingue, le conoscenze informatiche e
scientifiche. Ma anche le competenze tecnologiche e le specializzazioni
professionali più legate, per fattori storici e culturali, ai territori
di provenienza. Le scelte degli studenti italiani che hanno presentato
domanda di iscrizione alla scuola secondaria di II° grado tracciano un
quadro significativo delle prospettive e dei percorsi ritenuti più
adeguati per affrontare, con successo, gli scenari futuri di un mondo
del lavoro segnato dalla crisi economica. E, allo stesso tempo, la
distribuzione regionale delle percentuali di scelta contribuisce ad
evidenziare, considerate le aree di specializzazione regionali, lo
stato di salute e le opportunità di sviluppo dei distretti produttivi e
la solidità del legame tra l’istruzione e la vocazione economica dei
territori.
In occasione delle rilevazioni eseguite come ogni anno dal Ufficio di
Statistica del Miur sulle scelte degli studenti che si iscrivono al
primo anno della scuola superiore, il Ministero ha realizzato, per la
prima volta, uno studio che mette in relazione le preferenze dei
ragazzi con le caratteristiche del tessuto produttivo delle singole
regioni. Incrociando, in particolare, le percentuali rilevate con gli
ambiti settoriali e di specializzazione dei Cluster Tecnologici
presenti o avviati di recente. L’obiettivo è fare delle statistiche e
delle informazioni elaborate dal Miur uno strumento di lavoro non più
limitato al settore dell’istruzione, ma utile anche per pianificare le
scelte legate ai temi dell’occupazione e dello sviluppo economico del
Paese. Nella consapevolezza della necessità di una stretta relazione
tra il momento dell’istruzione e della formazione e quello
dell’ingresso nel mondo del lavoro.
I numeri
Complessivamente, le iscrizioni alle prime classi della scuola
secondaria di II° grado, svolte per la prima volta attraverso la
procedura on line, sono state 515.807. In generale, nel confronto con
l’anno precedente (2012/2013) si osserva un aumento delle iscrizioni
nei Licei (+1,7%), una crescita seppur leggera degli Istituti tecnici
(+0,4%) e un calo negli istituti professionali (-2%). Per quanto
riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo
registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento
che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e
formazione professionale organizzati da strutture regionali
accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e
Friuli. La stima degli iscritti alla formazione regionale è di circa
31mila studenti (il 5,5% dei frequentanti il terzo anno della scuola
secondaria di I grado), per un aumento rispetto ai 17mila dello scorso
anno del 3,1%. Non è un caso, del resto, che proprio nelle regioni in
cui si registra l’aumento delle scelte in favore della formazione
regionale emerge il calo degli iscritti negli Istituti professionali.
Licei
Maggiore incremento per lo scientifico opzione scienze applicate
In calo il classico
Per quanto riguarda l’aumento della percentuale degli iscritti ai licei
sono necessarie alcune osservazioni. Il maggior contributo alla
crescita del 1,7% è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze
applicate” del Liceo scientifico. Se l’indirizzo tradizionale dello
scientifico infatti resta la scelta più gettonata tra i licei (il
16,5%, in calo rispetto allo scorso anno dell’1,6%), è l’opzione
“Scienze applicate” che fa registrare l’aumento più significativo,
passando dal 4,1% al 6,3%. In ascesa le percentuali di scelta per il
Liceo linguistico che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota
8,4%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6,1%, in discesa
rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi
indirizzi liceali sono il 49,1%.
Istituti tecnici
Aumentano le iscrizioni dello 0,4%
Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4% dei nuovi iscritti, in
leggero aumento rispetto al 31% dello scorso anno. Di questi, il 12,8%
ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico.
Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita
quello del “Turismo” del settore economico (3,6%), “Chimica, materiali
e biotecnologie” (2,2%) e “Informatica – Telecomunicazioni” (4,9%) del
settore tecnologico.
Istituti professionali
Al Sud bene Turismo ed Enogastronomia
Gli istituti professionali, al di là delle percentuali di scelta verso
i percorsi di formazione professionale organizzati dalle regioni, hanno
complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di
questi, il 13,2 ha optato per il settore “Industria e Artigianato”,
mentre il 4,9% il settore “Servizi”. Nello specifico, l’indirizzo con
la percentuale di scelta più alta è “Enogastronomia, ospitalità
alberghiera” (9%). Ed è proprio questo indirizzo a distinguersi nelle
scelte effettuate dagli studenti di alcune regioni del Sud, quali
Campania, Puglia e Sicilia. In queste, infatti, il dato registrato
dagli Istituti Professionali è in controtendenza rispetto alla
percentuale nazionale, sostenuto proprio dalle scelte verso l’indirizzo
“Enogastronomia, ospitalità alberghiera”. In Campania, ad esempio, dove
i professionali raggiungono il 21,1%, questo indirizzo è stato scelto
dal 12% degli studenti. In Puglia, con i professionali al 22,2%,
l’indirizzo in questione ha raccolto il 9,7% delle preferenze. Bene
anche in Sicilia, dove il 21% degli istituti professionali può contare
su un 12,3% delle scelte verso “Enogastronomia, ospitalità
alberghiera”.
Le scelte degli studenti, le aree di specializzazione
e i Cluster tecnologici delle regioni italiane
Tra gli elementi di maggiore interesse che emergono dai dati a
disposizione un’attenzione particolare va riservata alle percentuali di
scelta per i singoli indirizzi di studio analizzati in relazione con
gli ambiti settoriali, le aree di specializzazione e i cluster
tecnologici presenti nelle regioni italiane. In questo senso,
considerate le specifiche caratteristiche di ogni singola regione, il
Miur ha analizzato su base territoriale le percentuali di scelta degli
studenti per gli indirizzi di studio coerenti con gli ambiti di
specializzazione e dei cluster tecnologici regionali. Ad esempio, in
una regione come il Piemonte, che si distingue per la presenza di
cluster tecnologici nel settore dell’ITC e della Tecnologie per le
comunità intelligenti, sono state analizzate le percentuali di scelta
degli studenti per indirizzi di studio quali il Liceo Scientifico
(opzione scienze applicate), Elettronica ed Elettrotecnica e
Informatica e Telecomunicazioni per gli Istituti Tecnici e Manutenzione
e Assistenza Tecnica negli Istituti Professionali. In una regione, come
ad esempio la Sardegna, che si distingue per la presenza di distretti,
produttivi e della ricerca, nell’ambito dell’Agrifood sono stati presi
in considerazione, invece, gli indirizzi Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria per gli Istituti Tecnici e Servizi per l’Agricoltura e lo
sviluppo rurale per gli Istituti Professionali. L’obiettivo è capire
quanto siano tra loro legate le specificità territoriali con le scelte
degli studenti, la possibilità di creare o irrobustire filiere della
formazione, della ricerca e delle attività produttive, e la capacità
attrattiva per gli studenti dei Cluster Tecnologici presenti sul
territorio.
In questo senso, le percentuali di maggiore coerenza tra scelte e
caratteristiche territoriali si ravvisano nelle regioni specializzate
in ICT/Tecnologie per Smart Communities: Piemonte, Lombardia, Veneto,
Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria. In alcune di
queste, le percentuali di scelta per gli indirizzi più attinenti al
settore di specializzazione superano la media nazionale del 16,6%, con
punte del 19,5% in Veneto, del 19,7 in Piemonte e del 19,3% in Emilia
Romagna.
Percentuali meno consistenti, ma comunque positive, sono quelle del
settore Chimica Verde. In questo caso la media nazionale delle
iscrizioni agli indirizzi scolastici coerenti con questa
specializzazione è del 4,9%. Una percentuale superata abbondantemente
in Umbria (7,5%), Emilia Romagna (7,2), Basilicata e Veneto (6,3%).
Miur
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