Licenziamenti USR Puglia: vittoria dell’ANIEF su tutta la linea, il Miur ammette l’errore dei propri dirigenti regionali
Data: Mercoledì, 13 marzo 2013 ore 06:00:47 CET Argomento: Sindacati
Il direttore
generale Luciano Chiappetta scrive all’Ufficio scolastico pugliese per
chiudere la questione facendo adottare le norme vigenti e il buon
senso: non si può rimuovere nessun lavoratore già assunto a tempo
indeterminato, nemmeno per fare spazio ai colleghi vincitori dei
ricorsi ai giudici del lavoro per l’accertato abuso dello Stato dei
contratti a termine. Alla fine la montagna non partorirà nemmeno il
proverbiale topolino. A farlo intendere è il direttore generale del
Miur Luciano Chiappetta, che con la nota inviata l’8 marzo scorso
all’Usr della Puglia ha intimato agli improvvidi dirigenti
dell’amministrazione regionale pugliese di rendere nulla la Circolare
con cui il 29 gennaio hanno indicato ai propri Ust la necessità di
sollevare dall’incarico il personale - docenti e Ata - assunto in
passato, per fare spazio ai colleghi vincitori dei ricorsi ai giudici
del lavoro a seguito dell’accertato abuso dello Stato dei contratti a
termine stipulati nei loro confronti. Chiappetta ha ricordato, come
indicato a chiare lettere dall’Anief con le forti pressioni rivolte all’amministrazione
scolastica e confluite nell’esposto-denuncia inviato alla Procura della
Repubblica una settimana fa. Il dottor Chiappetta non ha potuto fare
altro che ammettere la realtà: “non si potrà procedere al licenziamento
dell’ultimo assunto in ruolo nell’anno scolastico di riferimento
indicato nella sentenza”, ha scritto il direttore generale del Miur.
Quindi, se si è immessi in ruolo per ordine del giudice non conta il
piano autorizzatorio delle assunzioni. I dirigenti della Puglia si
possono mettere l’anima in pace: nella pubblica amministrazione il
metodo Marchionne non può trovare seguito. Un concetto, tra l’altro,
già annunciato qualche giorno prima dal Ministro Profumo. Anche perché
l’incomprensibile azione autoritaria di cancellazione d’ufficio di
decine di assunzioni, figlia di un uso arbitrario del potere di
licenziamento, sarebbe stata certamente condannata dai Tribunali del
lavoro. “Ancora una volta viene premiata a pieni voti l’azione legale
dell’Anief”, commenta Marcello Pacifico, presidente del giovane
sindacato: “da una parte far assumere i ricorrenti, le cui sentenze
rendono loro giustizia, evitando di mantenerli illegalmente nella
precarietà chissà ancora per quanto tempo; dall’altra, mantenere in
ruolo tutti coloro che sono stati assunti per merito, nessuno escluso”.
“Un successo - continua Pacfico - che segue i tanti altri ottenuti dal
nostro sindacato negli ultimi anni: dalle centinaia di sentenze
favorevoli ai ricorrenti Anief sui mancati trasferimenti a ‘pettine’ da
una provincia all’altra, con conseguenti assunzioni in ruolo con tanto
di retrodatazione, agli indennizzi da capogiro rivolti ai precari cui
sono stati negati gli scatti automatici e il diritto al lavoro nei mesi
estivi; da migliaia di ripescaggi di candidati al concorso a cattedra,
a seguito dell’imposizione di regole prive di fondamento come quella di
imporre una soglia a 35/50 anziché a 30/50, fino ai tanti ricorsi vinti
per la reiterata violazione dell’Italia della direttiva comunitaria
1999/70/CE sull’abuso di precariato”.
www.anief.org
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