Tripudio, bouquet profumati sul palco e centinaia di display fagocitanti accesi per immortalare il divo
Data: Domenica, 10 marzo 2013 ore 05:00:00 CET Argomento: Redazione
Il fenomeno
Allevi non risparmia nemmeno Catania. Al Teatro Metropolitan dove il
giovane pianista e compositore ha presentato “Sunrise”, il suo nuovo
progetto sinfonico, si è infatti accalcata una folla osannante,
affascinata dall'eccentricità del personaggio (c'è o ci fa? è il
perenne tormentone) e dalla sua formula tanto cristallina e semplice (o
scontata, sostengono in molti) quanto accattivante; terribile (ed
esagerato) l'acerrimo memento di Uto Ughi: “modestissimo musicista”
(sob!!!)
In semplice mise scura – jeans e maglietta – la voluminosa cornice dei
ricci neri, insomma con il look neoromantico che fa immediatamente
colpo, Allevi dilaga sul palcoscenico del Metropolitan accolto dagli
applausi di mandrie di giovani e di ageé, di teen agers e di
insospettabili attempati.
L'aria svagata il tono disarmato da nerd - oh che tenerone! - sono un
biglietto da vista vincente: il concerto è già un successo già prima
che una sola nota venga suonata.
Riprendendo la linea musicale e ideologica dell’album “Sunrise”, la
prima parte dell'esibizione si incentra sulla “passione terrena”
rappresentata dalle note del violino solista e dall’Orchestra Sinfonica
Italiana. Tre movimenti – mosso, adagio, allegro con slancio – che sono
una ricognizione - ipse dixit - “nei meandri dell'anima”.
Ci aspettavamo di più, in realtà, di quella che è apparso un concerto
dalla sintassi musicale poco elaborata anche se orecchiabile.
Tripudio, bouquet profumati sul palco e centinaia di display
fagocitanti accesi per immortalare il divo.
Nella seconda parte la “Fantasia concertante per pianoforte e
orchestra”, si celebrava “la purezza celestiale delle melodie del
pianoforte” (sia chiaro: citiamo dal comunicato stampa...). Una cascata
di melodie piacevoli che culminano in “Elevazione”, davvero il pezzo
più interessante della serata. Tra un duetto con la platea e un paio di
altre composizioni prima degli inevitabili bis finali, compreso il
celeberrimo “Back to life”, è tutto una celebrazione ed uno scintillare
di flash telefonininici. Allevi condivide le ovazioni con l'intera
orchestra e benedice salutandolo Matteo Musumeci, “giovane e bravissimo
compositore catanese”, figlio d'arte. Ah, il gran teatro del mondo...
La serata finisce splendidamente in gloria. Non ce ne vogliate: non
abbiamo nulla contro la musica di Allevi, anzi, alcuni pezzi sono
davvero affascinanti ( a parte i titoli in inglese...): la Fiat mica
l'avrebbe scelto se non fosse stato così...
Giuseppe Condorelli
condorg@tiscali.it
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