Le sitografie disciplinari: cosa sono e perché possono essere utili
Data: Mercoledì, 06 marzo 2013 ore 11:39:27 CET
Argomento: Rassegna stampa


La generazione odierna di docenti che operano nelle scuole di ogni ordine e grado non è digital native, ossia non è nata e cresciuta con il pc, ma i computer si sono diffusi mentre la maggior parte di loro era già abbondantemente inserita nel mondo del lavoro. Diversi sono - e sono stati - i progetti in atto nelle scuole che mirano sia all'alfabetizzazione informatica, che all'uso delle tecnologie nella didattica, dando la possibilità ai docenti più curiosi di acquisire delle competenze utili per i futuri usi di questi nuovi strumenti nelle attività quotidiane.

La rete Internet rappresenta oggi una fonte sterminata di informazioni facilmente accessibili a tutti gli utenti, ma proprio a causa di questa elevata accessibilità e libera partecipazione alla produzione e diffusione delle informazioni, non sempre tutto ciò che viene in essa reperito risulta del tutto esatto!

Pur avendo a disposizione i libri di testo, quasi sempre gli studenti fanno affidamento sulle risorse disponibili in rete, perché spesso sono alla ricerca di riassunti, spiegazioni "più chiare", mappe concettuali, esercizi svolti, video esplicativi, podcast e quant'altro li possa agevolare nella comprensione dell'argomento da studiare.

In questa spesso forsennata ricerca di materiali che semplifichino la loro vita, non tengono in considerazione la veridicità e l’affidabilità delle fonti, soprattutto perché non sempre dispongono del giusto senso critico che permette loro di discernere fra ciò che è corretto e ciò che presenta inesattezze. Infatti, spesso capita a tanti docenti di visionare appunti scaricati dai propri alunni che presentano diversi strafalcioni, oppure capita di sentir dire affermazioni del tutto errate ma trovate nelle risorse scaricate da qualche sito web. Inoltre un docente, quando assegna una ricerca per casa, non deve neppur minimamente pensare che lo studente vada a consultare di certo un'enciclopedia cartacea o in DVD-ROM, ma deve accettare il fatto che il primo luogo di ricerca è proprio la rete: lo studente va su Google e accede a un'ingente quantità di informazioni, più o meno pertinenti, su quanto ricercato!

Lo scolaro più diligente si sofferma a leggere il contenuto di alcuni siti e cerca di comprendere se contengono informazioni coerenti con lo scopo della sua ricerca, mentre lo scolaro più disinteressato si limita a copiare e incollare in un file di testo i contenuti del primo sito, senza neppure leggerli.

Quando la ricerca arriva nelle mani del docente, si nota spesso una grandissima quantità di carta sprecata per stampare dei contenuti del tutto inutili perché per nulla coerenti con lo scopo della ricerca, oppure perché contengono informazioni errate! Tanti studenti non sanno neppure che Wikipedia è un'enciclopedia libera non solo nel senso che i suoi contenuti sono liberamente fruibili da tutti, ma anche perché i contenuti messi a disposizione possono essere liberamente inseriti, seppur con alcune restrizioni, da qualsiasi utente. Quindi, ognuno inserisce i contenuti in base alle proprie conoscenze e spesso scende in dettagli che esulano dai contenuti trattati nelle scuole di ogni ordine e grado (la maggior parte delle informazioni sono così dettagliate da essere più adatte agli studenti universitari).

Per le suddette ragioni, è importante che i docenti dedichino nelle classi, nei tempi e nei modi ritenuti più opportuni, delle ore di informazione sull'uso proficuo della rete, su come ricercare le informazioni, su come produrre testi fruibili utilizzando le informazioni in rete e, soprattutto, su quali siti consultare per produrre ricerche disciplinari appropriate. Quindi, sarebbe auspicabile che ogni docente individuasse una serie di siti affidabili da poter fornire agli allievi ogni volta che questi volessero effettuare delle ricerche in rete. Una lista di siti web selezionati con cura dal docente - il quale ne valuta la veridicità delle informazioni e l’effettiva fruibilità personale o da parte degli alunni - inerenti a una data disciplina prende il nome di sitografia disciplinare.

Ogni docente può quindi creare due tipologie di sitografie disciplinari:
una sitografia personale, il cui obiettivo primario è l’autoaggiornamento;
una sitografia operativa, in cui sono contenuti tutta una serie di siti web che verranno a mano a mano forniti agli alunni per l’approfondimento, il recupero o l’integrazione di quanto effettuato dentro le mura scolastiche.

Una buona sitografia disciplinare si costruisce nell’arco della propria esperienza didattica, in quanto il web mette a disposizione tantissime risorse che vengono giornalmente scoperte da chi ha la pazienza di effettuare delle ricerche mirate e non solo mirate! Potrebbe essere buona prassi creare un file di testo in cui annotare tutti gli indirizzi dei siti utili consultati, corredati da una breve descrizione delle risorse disponibili e organizzati secondo un criterio stabilito dal docente. Uno dei criteri organizzatori potrebbe essere quello di suddividere i link in base all’anno di corso in cui vengono affrontati quei contenuti disponibili sui siti e fornire un file direttamente agli alunni, in modo che essi stessi sappiano dove andare a ricercare le informazioni più attendibili. Questo file richiede sicuramente una revisione annuale, in quanto si può decidere di eliminare determinati segmenti curricolari in favore di altri. Un secondo criterio organizzatore potrebbe essere la raccolta di link per tematiche affrontate, favorendo in questo modo la possibilità di reperire tante informazioni affidabili sullo stesso argomento.

A prescindere dalla possibilità di raccolta di link sui diversi contenuti oggetto di studio di una disciplina, risultano certamente molto utili le cosiddette sitografie specifiche. Queste nascono dall’attenta programmazione delle attività didattiche, in quanto il docente che decide di affrontare un determinato argomento, può dare agli allievi alcuni siti con materiali per il ripasso dei prerequisiti, successivamente dei link di siti con materiali sintesi di quanto trattato o di recupero dei contenuti (ricchi di esempi, esercizi svolti, video esplicativi, etc.) e, infine, dei siti per la verifica degli apprendimenti con valutazione immediata a video.  In questo modo i docenti riusciranno a contenere l’acquisizione di informazioni errate da parte degli studenti e ci si avvicinerà maggiormente al loro essere soggetti connettivisti.

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