La scuola assume precari ma licenzia i neo assunti
Data: Sabato, 02 marzo 2013 ore 06:18:15 CET
Argomento: Rassegna stampa


BARI - Venti assunzioni a tempo indeterminato imposte dai giudici, a cui faranno seguito però altrettanti licenziamenti. Nelle scuole si scatena la guerra fra poveri. A dare la notizia di un disastro annunciato è l’Ugl. Spiega Vincenzo Abbrescia, segretario del sindacato barese: «Il ministero dell’Istruzione rispetta le sentenze dei giudici del lavoro e si avvia a stabilizzare i precari con oltre 36 mesi di servizio. Ma per poterlo fare licenzia altri lavoratori a tempo indeterminato. Ormai non c’è più la certezza del posto fisso». Quello che sta accadendo a una ventina fra docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi (personale Ata), che dopo anni di supplenze hanno conquistato l’immissione in ruolo ma che improvvisamente perderanno il diritto acquisito, ha dell’incredibile. Sono passate in giudicato, e per questo sono diventate esecutive, le sentenze che hanno dato ragione a un gruppo di precari, che si sono rivolti alla magistratura per ottenere l’assunzione. Si tratta di insegnanti, bidelli e personale di segreteria che, dopo essere stati costretti a migrare da un istituto all’altro per anni, hanno presentato un ricorso. E alla fine hanno vinto. Il problema è che a farne le spese saranno i loro colleghi, vittime inconsapevoli del sistema. L’Ufficio scolastico regionale ha dato l’incarico al Provveditorato di far partire le lettere di licenziamento. «Abbiamo avviato le procedure - conferma il dirigente Mario Trifiletti - perché abbiamo l’obbligo di dare seguito alle sentenze. Gli interessati stanno ricevendo gli avvisi di avvio del procedimento». Il meccanismo certamente alimenterà altre battaglie legali. Perchè, per far posto a chi ha spuntato l’assunzione chiedendo aiuto alla magistratura, saranno mandati a casa altri lavoratori che hanno alle spalle, pure loro, una lunga carriera di supplenti. Lo dice il ministero: c’è il divieto di assumere personale con contratto a tempo indeterminato superando il contingente autorizzato annualmente dal ministero dell’Economia. Che non è disposto a pagare due stipendi per un medesimo incarico o per una stessa cattedra. «Saranno penalizzati - dice Abbrescia - gli ultimi immessi in ruolo appartenenti agli stessi profili professionali dei precari che hanno vinto i ricorsi per la stabilizzazione. Se da un lato siamo soddisfatti per le nuove assunzioni decise dalla magistratura a beneficio dei precari della scuola con oltre 36 mesi di servizio, dall’altro siamo preoccupati per le drammatiche conseguenze». Secondo l’Ugl, questo sarebbe il primo caso in Italia di licenziamento di lavoratori statali a tempo indeterminato, senza che questi abbiano presentato titoli falsi o dichiarazioni mendaci, o peggio ancora compiuto gesti in violazione di leggi. Licenziati solo per far spazio ad altri colleghi. Conclude Abbrescia: «Vogliamo difendere con procedimenti cautelari d’urgenza i lavoratori colpiti da questi provvedimenti. Al tempo stesso per tutto il mese continueremo a raccogliere ulteriori adesioni per i ricorsi delle stabilizzazioni». Per informazioni chiamare il numero 348/366.09.11. C’è tempo fino al 28 marzo.
Antonella Fanizzi
www.lagazzettadelmezzogiorno.it





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