Nuovo blocco stipendi per 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici?
Data: Mercoledì, 27 febbraio 2013 ore 01:30:00 CET Argomento: Sindacati
Se l’ipotesi avanzata
da Italia Oggi fosse vera, Confedir annuncia l’avvio di una dura
battaglia legale. È davvero apocalittico lo scenario avanzato da Italia
Oggi, non smentito dal Governo, secondo cui il presidente del Consiglio
uscente, Mario Monti, su invito dei ministri Patroni Griffi e Vittorio
Grilli, sarebbe in procinto di firmare un decreto per non dare seguito
agli aumenti contrattuali del personale dipendente dalle
amministrazioni pubbliche relativi agli anni 2013-2014 e "senza
possibilità di recupero". Secondo Marcello Pacifico, delegato della
segreteria generale Confedir alla gestione del contenzioso, “se quanto
riportato dalla stampa specializzata fosse vero saremmo di fronte ad un
provvedimento illegittimo. Perché chi lo ha formulato non ha tenuto
conto della sentenza della Consulta n. 223 del 2012, in base alla quale
è stato stabilito che nei confronti dei magistrati, e per analogia di
tutti i dipendenti pubblici, non può essere ascrivibile avviare il
blocco contrattuale, nemmeno in via eccezionale. I giudici hanno
infatti spiegato che la irrecuperabilità del diritto allo stipendio
equo lede gli articoli 1, 36 e 39 della Costituzione”. Per questi
motivi, sempre qualora le indiscrezioni della stampa specializzata si
rivelassero fondate, la Confedir annuncia che lancerà una massiccia
campagna legale per tutelare tutti i dirigenti e dipendenti pubblici a
cui – confermando e prorogando il blocco degli scatti stipendiali –
viene negato il diritto alla retribuzione al lavoro, da conferire
inderogabilmente in modo proporzionale all’attività svolta. Si
tratterebbe di una procedura unilaterale e avviata, peraltro a pochi
giorni dell’incontro della Funzione Pubblica con i sindacati, fissato
per prossimo 6 marzo, da un esecutivo che non è più deputato a
governare questo Paese.
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