Il dovere di essere comunicativi
Data: Domenica, 24 febbraio 2013 ore 06:30:00 CET
Argomento: Redazione


Il dovere di essere comunicativiRitengo che tra i tanti doveri di un Dirigente Scolastico ce ne sia uno fondamentale e irrinunciabile: quello di accertare ed aver contezza se (e in che modo), i "suoi" docenti comunicano e armonizzano tra loro, e se (e come), egli stesso riesca ad essere, a sua volta, in sintonia con loro, e sia capace di comunicare con gli alunni della "sua" scuola. Dalla capacità comunicativa dipende il successo di una scuola!
Una scuola in cui prevalessero incomprensioni, interessi di parte, chiusure ermetiche e preconcette tra dirigente, studenti e docenti; una scuola in cui le sinergie si scontrassero e si contrastassero a vicenda, e i rapporti giornalieri dell' intera comunità educante fossero conflittuali o puramente formali, o, peggio ancora, improntati a mal celati risentimenti, a reciproca disistima, e sfiducia; una scuola, in sostanza, che fosse priva di vera e leale "comunicativa" e collaborazione , e piena, invece, di carsici veleni, non offrirebbe certo di sé un'immagine rassicurante sotto il profilo pedagogico ed educativo, né tanto meno sarebbe esemplarmente costruttiva e corroborante per i giovani; al contrario, sarebbe una scuola che negherebbe e contraddirebbe se stessa in ciò che è, e rimane, il suo ruolo e la funzione sua propria specifica e primaria: aiutare ed educare i giovani a comunicare con onestà intellettuale, a dare importanza alla correttezza etica dei comportamenti e al rapporto collaborativo leale con gli altri, nel rispetto della diversità delle opinioni delle persone, nonché della forza dell'amicizia, sincera, e non ruffiana e/o strumentale.
Sono questi gli insegnamenti (e gli esempi virtuosi) che la scuola deve trasmettere ai giovani per il tramite di chi, all'interno di essa, ogni giorno, è chiamato a vivere ed operare "esemplarmente", secondo i compiti stabiliti dal proprio ruolo e dalla propria funzione. Del resto, ce lo ricorda Seneca: la via più breve per incidere sulla mente e sul cuore dei giovani è quella che dà esempi, e non parole ( "exemplis via brevis est, longa verbis").

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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