Scuola, Profumo: ''Iscrizioni, nessuna proroga. Il Paese impari a rispettare le regole''
Data: Venerdì, 22 febbraio 2013 ore 08:37:38 CET Argomento: Rassegna stampa
Il ministro
dell'Istruzione non considera uno slittamento nonostante il rischio di
impasse delle iscrizioni online. Si dice certo del decreto sul diritto
allo studio entro fine legislatura. Lancia l'idea: "Nuove scuole dai
beni confiscati alla mafia". E difende i test universitari anticipati a
luglio: "Per consolidare le graduatorie servono almeno due mesi". Tre
miliardi in ricerca nel 2012. "Ma serve altra sensibilità dalla
politica" - ROMA - Non sarà necessaria nessuna proroga del termine per
le iscrizioni al prossimo anno scolastico. Lo ha assicurato all'Ansa il
ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo. "Le date devono essere
rispettate. Questo Paese deve imparare - ha dichiarato Profumo - che se
ci sono regole vanno osservate organizzandosi per tempo". Il monito del
ministro giunge a una settimana dalla chiusura, fissata per il 28
febbraio, e un mese dopo l'apertura delle iscrizioni online, partite il
21 gennaio, quando si intuì che il sistema avrebbe potuto creare una
impasse nel processo di registrazione. Diritto allo studio. Quanto al
decreto sul diritto allo studio, il ministro dell'Istruzione si è detto
certo che arriverà in porto prima della fine della legislatura.
"L'obiettivo è di fare un contratto con gli studenti. Se qualcuno vuole
far arenare questo provvedimento significa che non crede al diritto
allo studio. Io questa responsabilità non me la prendo". "L'obiettivo
che ci poniamo con il decreto - ha spiegato il ministro - è di fissare
delle regole-Paese attraverso cui lo Stato, le Regioni e gli studenti
(attraverso la tassa regionale) prendono impegni e li rispettano. In
questi anni purtroppo, oltre a una differenziazione tra le Regioni (con
percentuali diverse tra numero degli idonei e beneficiari secondo i
territori), si è registrato uno 'stop and go' sul fronte dei
finanziamenti che non consente di programmare i percorsi. E' invece
importante sapere quante sono le risorse e come vengono distribuite,
soprattutto in una fase economica così critica". Per questo si è deciso
di cambiare la natura dell'accantonamento destinato alle borse
stabilizzando il relativo Fondo. "Si prevede - ha spiegato il ministro
- una soglia minima di 150 milioni da parte dello Stato, un contributo
da parte delle Regioni pari ad almeno il 40% dello stanziamento statale
e tasse regionali normalizzate per i non idonei. Si arriva in questo
modo almeno a 440 miliardi rispetto ai 360 dell'anno scorso, un aumento
che si traduce in 25.000 borse in più. L'obiettivo è arrivare a una
coincidenza di numero tra idonei e beneficiari, evitando forti
sperequazioni tra regione e regione". Nuove scuole dai beni della
mafia. Profumo ha anche una proposta: far confluire nel nuovo Fondo
immobiliare pensato come soluzione finanziaria per l'edilizia
scolastica anche una parte dei beni confiscati alla mafia. "Sarebbe
un'operazione importante se si trovasse una modalità per cui una parte
dei beni confiscati alla mafia potesse essere conferito a questo Fondo
e poi convertita in nuove scuole".
"Stiamo lavorando - ha spiegato il ministro - a un Fondo immobiliare
per la scuola, al quale eroga risorse il ministero ma anche le Regioni.
Comuni e Province potrebbero conferire edifici. Attualmente ci sono
circa un migliaio di scuole ospitate in edifici presi 'in affitto',
oltre il 90% al Sud. Se si trovasse una modalità per cui una parte dei
beni confiscati alla mafia potesse finire in questo Fondo e poi essere
convertita in scuole nuove sarebbe un'operazione importante".
Profumo ha quindi sottolineato che sta lavorando assieme al ministro
per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, per conferire al Fondo
anche una parte dei finanziamenti comunitari, in modo da poter avviare
una pianificazione di sette anni (2014-2020). "Diventerebbe - ha
spiegato il ministro - una sorta di Fondo rotativo: si conferiscono
edifici che possono essere poi ceduti e le risorse ricavate destinate
alle scuole". Test universitari anticipati e pre-test attitudinale.
Profumo ha anche annunciato che per gli studenti che vogliono
iscriversi alle facoltà a numero programmato, oltre al tradizionale
test d'accesso, fissato quest'anno a luglio, ci sarà un pre-test
preliminare di attitudine (non vincolante) da affrontare a primavera e
un simulatore per esercitarsi. Il test d'accesso, anticipato a luglio -
ha spiegato il ministro - valuterà le conoscenze già acquisite. Per
medicina verterà su cinque argomenti: cultura generale, matematica,
fisica, chimica e biologia. E le domande, ha assicurato Profumo,
terranno conto dei programmi scolastici studiati alle superiori.
Dunque, la preparazione per la maturità coinciderebbe con quella per
sostenere i test. A primavera poi gli studenti che hanno deciso di
iscriversi a una facoltà a numero chiuso potranno cimentarsi con un
test preliminare di attitudine, non vincolante. Quanto alla
preparazione, Profumo ha in mente un simulatore con il quale le
aspiranti matricole potranno esercitarsi, qualcosa di analogo
all'eserciziario preparato da viale Trastevere per i candidati al
concorso a cattedra. Il ministro ha difeso la scelta, contestata
soprattutto dagli studenti, di anticipare a luglio i test
tradizionalmente in calendario a settembre, spiegandone i vantaggi. "Le
graduatorie per essere consolidate necessitano di almeno due mesi. Con
i test a metà settembre si arrivava spesso a metà dicembre senza avere
ancora graduatorie consolidate con gravi disservizi per gli studenti
dal momento che le lezioni cominciano, invece, a ottobre. E per chi
scopriva di non essere inserito in graduatoria le difficoltà logistiche
non erano poche. Vogliamo evitare tutto ciò. Questo è un Paese
arruffone, ma si può cambiare passo". Ricerca: nel 2012 investiti 3
miliardi. Profumo ha voluto sottolineare come i 3 miliardi di euro
investiti nell'ultimo anno nella ricerca rappresentino una tappa
importante nel processo di avvicinamento all'appuntamento con il più
grande programma di ricerca mai varato dall'Europa in questo campo,
Horizon 2020. Dei 3 miliardi, uno è stato investito nel progetto Smart
City, 1,4 circa nei cluster e nei parchi tecnologici e circa 600 per la
pre-competitività. "In questo anno - ha aggiunto il ministro - abbiamo
fatto una buona palestra", anche se "in tema di competizione
internazionale siamo sempre ancora molto deboli". Profumo ha osservato
che "i nostri ricercatori sono bravi", ma "la situazione è complicata".
Ad esempio, a livello europeo il curriculum tiene conto se un
ricercatore è il primo firmatario di un lavoro scientifico, ma nel
nostro Paese spesso accade che il primo firmatario non sia il primo
autore del lavoro. Tanto da fare, quindi, ma anche segnali positivi.
"In vista di Horizon 2020 abbiamo fatto una buona palestra" ed è stato
"un buon segnale" il finanziamento europeo da un miliardo ciascuno ai
due progetti bandiera (sul grafene e sul cervello) nei quali l'Italia
ha un ruolo molto importante. Ricerca, più sensibilità dalla politica.
Un piano pluriennale per la ricerca e una maggiore sensibilità sul tema
da parte del Parlamento e della politica è quanto ha auspicato il
ministro Profumo. Che, all'indomani dell'incontro fra il presidente
della Repubblica e il Gruppo 2003, al quale ha partecipato, ha rilevato
che "purtroppo nella campagna elettorale c'è uno scarso stimolo sul
tema della ricerca e il presidente Napolitano ha messo in evidenza
come, nonostante i suoi sforzi compiuti durante il settennato, ci sia
una sorta di sordità. Cosa della quale è molto rammaricato". L'auspicio
del ministro è che "dopo le elezioni sia varato un reale piano
pluriennale sul temi della ricerca, dell'università e della scuola".
Occorre, secondo Profumo, "un piano per realizzare una strategia comune
in ambito europeo e con risorse che non debbano essere periodicamente
riassegnate. Ma su questo - ha aggiunto - il Parlamento non ha
sensibilità, così come la politica si concentra sui risultati
dell'indomani mattina". La ricerca, ha rilevato Profumo, "dovrebbe
invece essere un investimento per il Paese. Ma per un'operazione di
questo tipo sono necessarie stabilità e volontà politica".
www.repubblica.it
|
|