Continuano i deliri del Ministro profumo / dopo i test a luglio arriva il “bonus maturità” l’ennesima discriminazione per gli studenti
Data: Martedì, 19 febbraio 2013 ore 03:00:00 CET
Argomento: Comunicati


All’alba del giorno dopo l’uscita del nefasto protocollo MIUR che calendarizza i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso a luglio, arriva un’altra sparata da parte del Ministro Profumo. Pur non essendo ancora uscito il Decreto Ministeriale che disciplina le modalità e i contenuti delle prove di ammissione, il Ministro Profumo alla fine del suo mandato decide che applicherà la cosiddetta “norma Fioroni” fin’ora mai applicata, che consiste nell’assegnazione di un punteggio bonus di max 10 punti tra i voti conseguiti durante l’ultimo triennio delle scuole superiori e il voto di maturità, che si sommeranno al punteggio finale del test d’ingresso.

Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU, dichiara: “il Ministro Profumo sta facendo di tutto per terminare il proprio mandato ponendo più ostacoli possibili all’accesso all’università. Tra dieci giorni ci sarà un nuovo Governo e dopo oltre un anno in una sola settimana si decide prima di anticipare il test a luglio (alcuni però sono messi ad aprile e altri rimangono a settembre senza ancora una spiegazione) e poi sostanzialmente si attribuiscono 10 punti per la carriera scolastica pregressa. Decidere il tutto in una settimana, senza alcuna forma di concertazione, è veramente discutibile”.

Per l’UDU. diverse sono infatti le problematiche legate al bonus di 10 punti: innanzitutto, a causa di un sistema scolastico che andrebbe rivisto, il valore dei voti scolastici e del voto di maturità non è uguale in tutti gli istituti, e questo comporterebbe già a priori una disparità di valutazione a seconda dell’Istituto scolastico che assegna i voti. In più si genererebbe una ricerca dell’Istituto in grado di sfornare i voti più alti.

“Vogliono andare alla ricerca dell’eccellenza e del merito ma stanno facendo l’esatto contrario – a parlare è l’Avvocato dell’UDU. Michele Bonetti – molti giovani maturano successivamente e non è affatto detto che chi ha un percorso di studi eccellente alle scuole superiori sia tale all’Università. Un gap di 10 punti a seconda del voto di diploma e della carriera scolastica per la scarsezza dei posti messi a disposizione vorrà dire che in certe facoltà come Medicina e Odontoiatria potranno entrare solo coloro che hanno già come base di partenza quei dieci punti. La Corte Costituzionale dovrà affrontare a breve la questione della legittimità costituzionale delle graduatorie locali o di una unica graduatoria nazionale, un sistema come quello proposto oggi è ancora più incostituzionale e impedisce a tanti meritevoli di poter sostanzialmente gareggiare. Se sarà necessario riandremo alla Corte Costituzionale con un ricorso nazionale dell’Udu contro questo nuovo numero chiuso” .

Conclude Orezzi: “ il Ministro sta provando a forzare la mano sul blocco all’accesso alla formazione e dimostra, ancora una volta, la scarsa considerazione che ha nell’investimento del Governo nel diritto allo studio.

Noi continueremo con e nostre azioni legali e politiche per scardinare questo sistema iniquo e, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, non fermeremo la nostra battaglia”.

Elvira Ricotta Adamo
Esecutivo Nazionale UDU-Unione degli Universitari
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