I TFA speciali vivranno la loro approvazione definitiva con il nuovo Governo
Data: Domenica, 17 febbraio 2013 ore 05:00:00 CET Argomento: Sindacati
Dopo le classi di concorso,
anche i TFA speciali vivranno la loro approvazione definitiva con il
nuovo Governo che scaturirà dalle prossime elezioni politiche. L’Anief
coglie l’occasione per invitare i responsabili alla revisione finale
del testo che modifica il D.M. 249/2010 ad apportare alcune modifiche
fondamentali: i 360 giorni minimi per l’accesso ai corsi, anziché le
tre supplenze annuali da almeno 180 giorni ciascuna; l’accesso aperto
anche al personale di ruolo soprannumerario, in particolare agli Itp e
ai dottori di ricerca; l’apertura anche per tutti i precari interessati
che hanno già un’abilitazione. In caso contrario, il sindacato è pronto
a ricorrere in tribunale. Sui Tfa speciali, Anief sostiene che
occorrono alcune modifiche finali indispensabili. Le quali
permetterebbero di avviare i tirocini abilitanti senza escludere del
personale che ha comunque fatto esperienza e sviluppato conoscenze,
competenze e capacità. Vale la pena ricordare che l’apertura a coloro
che hanno svolto 360 giorni di servizio, significa confermare lo stesso
requisito richiesto in occasione dei precedenti corsi abilitanti del
1999 e del 2004. E siccome le leggi che regolano il reclutamento non
sono cambiate, non si attuerebbe alcuno “strappo”. L’accesso ai Tfa
speciali deve inoltre essere consentito agli oltre 8.000 docenti oggi
in soprannumero: lo Stato deve dare loro la possibilità di poter
accedere, sempre se in possesso del titolo utile, ad una nuova
abilitazione e senza costi aggiuntivi. Ed essere in tal modo più
facilmente “collocabili”, già in vista del prossimo anno scolastico. La
maggior parte di loro, infatti, si trova nella posizione di
soprannumerarietà (molti sono insegnanti tecnico pratici) a seguito dei
tagli draconiani e delle riforme riduci-organici volute dai Governi che
si sono succeduti negli ultimi 3-4 anni. Contestualmente, il ministro
deve necessariamente permettere l’iscrizione ai Tfa speciali anche a
coloro che hanno conseguito il dottorato di ricerca. Si tratta di una
possibilità che era stata ritenuta fattibile nelle versioni iniziali
del testo oggi approvato alla Camera. Ma poi nelle versioni successive
se ne sono perse le tracce. L’Anief non ne comprende il motivo: se i
dottori di ricerca hanno titolo ad essere inseriti nei ruoli dirigenti
dello Stato, non può essere loro negato di poter fare gli insegnanti.
“Il nostro sindacato – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief –
intende dunque cogliere l’occasione del ricambio parlamentare, per
rivolgersi al nuovo Governo e dirgli di fare in modo che il decreto sui
Tfa speciali contenga dei requisiti di accesso basati su delle
effettive pari opportunità da parte dei candidati partecipanti. Nei
confronti dell’intero comparto Scuola, sarebbe un approccio davvero
positivo. Che eviterebbe sul nascere l’avvio di una nuova stagione di
ricorsi al giudice”.
www.anief.org
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