Ma il contributo genitori e’ volontario oppure no?
Data: Martedì, 12 febbraio 2013 ore 07:00:00 CET Argomento: Associazioni
Convocati
in segreteria e minacciati di non iscrivere il figlio, oppure di
escluderlo dalle gare di chimica; quote assicurative restituite perché
incomplete del contributo “volontario”: certo la fantasia delle scuole
non ha mai fine, perché questi non sono altro che alcuni dei più
recenti abusi perpetrati dalle istituzioni scolastiche ai danni dei
genitori. ”Si è alzata di molto la conflittualità sul contributo
volontario –commenta Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione
genitori A.Ge. Toscana- e questo dipende dal fatto che le famiglie
adesso sono più informate sui loro diritti. Non a caso siamo
bersagliati da richieste di consulenza e le pagine di approfondimento
sul nostro sito hanno una media di oltre mille visitatori al mese, con
un picco consistente nel periodo delle iscrizioni”.
A seguito di un dibattito pubblico fra la nostra Associazione e il
Direttore dell’Ufficio bilancio del Ministero dell’istruzione, nel 2012
è stata emanata una circolare (C.M. 20.3.2012, n. 312) che finalmente
fa chiarezza, ma a quanto pare ancora c’è chi fatica a recepirla. Ecco
cosa dice:
- il contributo versato alle scuole è assolutamente volontario e deve
essere indirizzato unicamente all’ampliamento dell’offerta formativa,
non al funzionamento amministrativo;
- la scuola deve tenere distinto il contributo dalle tasse scolastiche,
le quali sono obbligatorie unicamente nelle classi quarta e quinta
superiore, fatta eccezione per i casi di esonero;
- le famiglie sono tenute a rimborsare alla scuola le spese sostenute,
in particolare quelle per l’assicurazione e le gite scolastiche.
- le istituzioni scolastiche debbono gestire queste somme con
trasparenza ed efficienza;
- all’atto dell’iscrizione le famiglie debbono sempre essere informate
della possibilità di avvalersi della detrazione fiscale (art. 13 della
legge n. 40/2007) e sulla destinazione dei contributi;
- i genitori potranno decidere di contribuire solo a specifiche
attività; sono da evitare versamenti indistinti, che lasciano la
decisione su come utilizzarli esclusivamente alla scuola;
- al termine di ciascun anno scolastico le istituzioni scolastiche
debbono rendicontare con chiarezza come sono state effettivamente spese
le somme e quali benefici ne ha ricavato la comunità scolastica;
- sono da evitare “azioni non sorrette da adeguata copertura
finanziaria”.
Questo ultimo punto è di particolare interesse, in quanto una nota
associazione professionale della scuola dà esplicite indicazioni ai
propri aderenti di attingere al contributo dei genitori per far fronte
alle maggiori spese per la tenuta dei conti di tesoreria.
L’accentramento in Banca d’Italia di tutti i soldi depositati nei conti
delle scuole ha infatti portato molte banche a richiedere un pagamento
di circa 3-4000 euro per il rinnovo della convenzione di cassa.
”Invitiamo tutti i genitori, sia singoli che impegnati nei consigli di
classe e d’istituto, a rivolgersi a noi per tutelare i diritti degli
alunni e delle famiglie –conclude Di Goro- Le segnalazioni che abbiamo
finora inoltrato hanno raggiunto lo scopo di ricondurre a una corretta
gestione delle risorse, a tutto vantaggio dell’offerta formativa e,
visti i risultati, vale la pena andare avanti per questa strada”.
Per informazioni: www.agetoscana.it - 328 8424375 -
www.facebook.com/agetoscana - agetoscana@age.it
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