Lezione di Carnevale, 'A Mascara', tra passato e presente
Data: Domenica, 10 febbraio 2013 ore 07:15:00 CET Argomento: Redazione
Entrerete in una vera…
“macchina del tempo”, la sera di lunedì 11 febbraio,
alle ore 20.00, allo Stabilimento Monaco, di Misterbianco, che vi riporterà nel
passato, per assistere, dal vivo, ad una… “Lezione di Carnevale!”,
con la rappresentazione scenica de ‘A Mascara,
dal libro dedicato al carnevale irripetibile dei nostri Padri! Lo
spettacolo, inserito nel programma ufficiale del Carnevale di
Misterbianco 2013, “dei costumi più belli di Sicilia”, e fortemente
voluto dall’assessore alla Cultura, Barbara Bruno e dal presidente del
Consiglio Comunale, Nino Marchese, avrà come protagonisti gli attori
del GTM (Gruppo Teatro Misterbianco) “Roscio Gallico”: Filippo Scuderi,
Santo Mancuso, Igor Nastasi, Pinuccio Puglisi, Pippo Santonocito,
Giuseppe Sampieri, Mario Giardina, Giovanni Casella. Presenta: Angelo
Battiato. Lo spettacolo è tratto dal libro, “‘A Mascara, La Commedia
dell’arte misterbianchese”, edito, nel 2001, dal Comune di
Misterbianco, e curato da Angelo Battiato.
La “mascara” siciliana ha origini molto antiche. “Non è vero che noi
non avemmo un teatro popolare. Un teatro dialettale ci fu, e si
credette così proprio e caratteristico della Sicilia che da tutti venne
appellato nazionale: e commedia nazionale furono dette le “vastasate”,
che dovettero rappresentare non solo il momento storico, ma anche il
momento sociale e letterario del nostro tempo”. Giuseppe Pitrè afferma,
inoltre, che le “vastasate” rappresentano per noi siciliani la commedia
dell’arte che si diffondeva, nel ‘600, nelle corti e nelle piazze di
tutta Italia.
Per Natoli, invece, è la continuazione dei mimi carnevaleschi che hanno
avuto origine nel ‘200. Le farse, quindi, rappresentano sicuramente
l’origine del teatro siciliano. E ‘a Mascara è questo: alla struttura
del racconto, agli attori ed alle comparse, si aggiungeva il canovaccio
originale che poteva essere modificato, ed a cui si potevano aggiungere
nuove battute. È la Commedia dell’arte del ‘600: ad copione originario
si improvvisano le scene e si aggiungono le parole, pur lasciando
inalterata la struttura del racconto. E nella mascara misterbianchese
c’è tutto questo: la spregiudicatezza, l’allegria, e la semplice
volgarità di un popolo che crea comicità e si diverte. Elemento
portante della mascara era il dialetto siciliano, perché una voce
schiettamente popolare non poteva non esprimersi attraverso le tante
sfumature e le sonorità che le sono proprie. La mascara ha, quindi,
origine come spettacolo popolare, in cui il popolo, attore e
spettatore, crea l’arte, un’arte primitiva, ingenua, intima, dove tutto
è manifestazione della natura dell’uomo. Non vi è parola che non
risenta dell’ambiente, non vi è scena che non ritragga situazioni
locali. Teatro popolare non tanto perche scritta in dialetto, ma perche
siciliano è l’ambiente, quel modo di sentire, di operare, d vivere. È
la rappresentazione della vita umile, quotidiana, uguale, eppure così
diversa dei tanti paesi siciliani. La mascara mette a nudo l’anima di
un popolo con i suoi pregi e i suoi difetti: le madri che aiutano le
civetterie delle figlie, il fidanzato che sogna l’amata, la ruffiana
che burla gl’ingenui, le zitelle piene d’invidia, le liti tra mogli e
mariti. La mascara è tutto questo. Riproduce la vita di tutti i giorni
e crea una tradizione secolare. La poesia della vita diventa arte,
cultura e storia. Così è nata ‘a Mascara misterbianchese.
Risento ancora la voce di Neddu Bruca, indimenticabile protagonista del
nostro antico carnevale, “Tanti anni fa, anch’io ho recitato la
mascara. Ci riunivamo qualche mese prima per decidere il copione. Di
sera, puntualmente, dopo una giornata di lavoro, provavamo i
personaggi, il prologo, il buffone, i volanti, la zita, a ruffiana…”.
Ma per “gustare” pienamente ‘a Mascara, vi consiglio di… “prenotare” un
posticino allo Stabilimento Monaco, la sera del lunedì di carnevale,
per assistere ad una spettacolo unica e indimenticabile! Ritornerete,
per un’ora, ad un tempo affascinante nel paese irripetibile dei nostri
Padri.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it
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