A proposito del dimensionamento della rete scolastica in Sicilia
Data: Venerdì, 08 febbraio 2013 ore 07:15:00 CET
Argomento: Sindacati


La repentina accelerazione che hanno subito le procedure per la definizione del piano regionale di dimensionamento della rete scolastica sta creando molti malumori e difficoltà nelle scuole siciliane, accentuati anche dal fatto che in questi giorni si sta procedendo alle iscrizioni degli alunni. Così, il personale scolastico si sente in balia di decisioni a cui non partecipa (per affrontare la questione non si sono riuniti gli organi collegiali di scuola né i Consigli scolastici provinciali) e che potrebbero modificare l'attuale sede lavorativa, i genitori manifestano preoccupazione non avendo certezze sulla sopravvivenza o sulla configurazione definitiva delle istituzioni scolastiche a cui stanno iscrivendo i propri figli, gli stessi Enti Locali non possono fornire l'indispensabile contributo di conoscenza e proposta che compete loro.
Per di più, negli istituti superiori la cosiddetta riforma, avviata nel 2010, sta producendo i suoi nefasti effetti conseguenti ai tagli di ore di lezione e di materie di insegnamento nonché al non ancora definito riordino delle classi di concorso, fatti questi che stanno determinando situazioni di ulteriore precarietà tra il personale docente.
D'altro canto, la situazione creatasi a seguito del D.A. n. 806/2012 presenta numerose criticità a cui occorre porre rimedio, prima fra tutte la presenza di 171 scuole “sottodimensionate”, secondo i parametri ministeriali, affidate in reggenza e prive di un d.s.g.a. titolare.
Questa urgenza non deve, però, determinare quell'ulteriore situazione di incertezza o gli “escamotage” normativi che sono stati necessari per ricollocare dirigenti scolastici e d.s.g.a. nel corrente a.s. O, peggio ancora, procedere in ordine sparso, magari accogliendo segnalazioni e pressioni personali.
Inoltre, questa azione urgente, proprio per il suo carattere di emergenzialità, deve possedere quei caratteri di reversibilità che il "Piano per la scuola", annunciato dall'Assessorato nell'incontro del 25 gennaio u.s., potrebbe rendere necessari a seguito di successive scelte più ponderate e condivise.
Rispetto ai criteri individuati dall’Assessorato Regionale, i Cobas ritengono necessario:

COINVOLGERE TUTTI I SOGGETTI INTERESSATI. Docenti e Ata, genitori e studenti, organi collegiali e enti locali devono concretamente partecipare alla definizione di scelte condivise e più profondamente radicate alle specifiche problematiche presenti nel territorio.

REALIZZARE SCELTE REVERSIBILI. Per consentire un'eventuale ulteriore intervento più ponderato, alla luce della valutazione degli effetti prodotti dalle decisioni adottate.

RISPETTARE IL PRINCIPIO DELLA TERRITORIALITÀ. Per evitare che una dislocazione delle scuole – sia del 1° che del 2° ciclo - frammentata e poco funzionale sul territorio non ne pregiudichi la “funzionalità didattica e organizzativa”.

INTERVENIRE SULLE SCUOLE “SOTTODIMENSIONATE”. Cercando di evitare – in questa fase urgente – il coinvolgimento delle istituzioni “dimensionate”, sulle quali eventualmente agire nel quadro del più ampio e complessivo "Piano per la scuola".

FONDERE E MANTENERE L'UNITÀ DELLE SCUOLE “SOTTODIMENSIONATE”. Per evitare che le esperienze didattico/organizzative maturate nel tempo vengano disperse e frammentate, e per consentire - in caso di necessità - una più agevole reversibilità delle scelte adottate.

SDOPPIARE LE MEGASCUOLE. Per costituire scuole di dimensioni accettabili che permettano di migliorare il funzionamento degli organi collegiali e, di conseguenza, la didattica e l'organizzazione.

Invitiamo tutti gli interessati a farci pervenire osservazioni e proposte.

Carmelo Lucchesi
carmelolucchesi@libero.it





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