Genitori e scuola: un cammino di corresponsabilità
Data: Sabato, 02 febbraio 2013 ore 07:00:00 CET Argomento: Redazione
Mentre alcuni
contestano le iscrizioni on line, leggendo in questa operazione
una forma di allontanamento, di esclusione o mancanza di relazione tra
scuola e famiglia la Direzione Generale per lo Studente ha fatto
pervenire alle scuole le “Linee di
indirizzo sulla partecipazione dei genitori e la corresponsabilità
educativa “.
E’ un documento di 8 pagine dense di puntuali osservazione sulla
responsabilità educativa che spetta ai genitori, come sancisce la
Costituzione ed il legame di corresponsabilità che unisce la famiglia
alla scuola nel difficile compito educativo. Nella lettera di
trasmissione il Capo dipartimento del Ministero, Lucrezia Stellacci,
sottolinea come il documento, redatto sulla base delle indicazioni e
dei suggerimenti forniti dal FONAGS (Forum Nazionale delle Associazioni
dei Genitori), rappresenta il riconoscimento del ruolo delle famiglie
nel processo di costruzione dell’autonomia didattica e culturale della
scuola:
“In questa scuola i genitori contano”, si legge nel display luminoso
collocato nell’hall di un Istituto scolastico catanese, e questo
messaggio sintetizza l’importanza che viene riconosciuta ai genitori, i
quali insieme ai docenti cooperano per la crescita integrale dei “loro
figli, nostri alunni”.
I differenti e unificati termini: “figli /alunni”,
impongono agli attori del processo educativo della singola
persona comuni e convergenti azioni da mettere in atto
secondo i canoni di una “partnership educativa” tra scuola e famiglia,
fondata sulla condivisione di comuni valori che affluiscono nel
“progetto educativo” e alimentata da una robusta dose di rispetto
reciproco nella specificità dei compiti educativi e formativi.
Il focus della problematicità di questo rapporto converge sulla
corresponsabilità dei genitori e dei docenti capaci di mettere in
atto un costruttivo processo di scambio comunicativo e relazionale, che
mette in cantiere un “lavoro cooperativo”.
La domanda semplice e immediata dei genitori:“mio figlio come
va?” dovrà trovare da parte della scuola la risposta giusta che si
articola non soltanto sul rendimento scolastico, bensì sulla
descrizione della crescita e della formazione dello studente:
“suo figlio sta crescendo, ha migliorato queste competenze, dovrà
ancora correggere …. lo stiamo aiutando a….”
La partecipazione dei genitori alla vita della scuola sancita dalla
Costituzione agli articoli 30,33 e 34 e poi ancora definita con
il DPR 416 del 1974 (siamo vicini al quarantesimo anno dei
Decreti Delegati) nel tempo si è incrementata anche grazie agli
organismi rappresentativi a carattere locale e
nazionale quali i Forum regionali e nazionali delle Associazioni
dei Genitori della Scuola (Forags e Fonags).
L’associazionismo dei genitori Age e Agesc rivela una particolare
sensibilità alla realizzazione di una partecipazione attiva e
responsabile nell’esercizio educativo ed anche gli studenti si
rendono protagonisti nella gestione democratica della scuola attraverso
la Consulta degli studenti, con il Consiglio nazionale dei presidenti
delle Consulte, ed il forum nazionale delle associazioni studentesche.
Questo spaccato di democrazia agita, più che apparato burocratico
dovrebbe sempre meglio rispondere alle esigenze di una reale
partecipazione responsabile alla vita della scuola nell’ottica di un
reale miglioramento e sviluppo nella qualità dei servizi.
Le linee guida ministeriali dedicano particolare rilevanza al “Patto di
corresponsabilità educativa”, documento da sottoscrivere
(genitori e scuola) in quanto definisce le comuni assunzioni di
responsabilità e sollecita i genitori e la scuola a rispettare gli
impegni assunti.
Nel “patto” vengono esplicitate le linee guida della gestione della
scuola al fine di conseguire un maggiore ed efficace successo
formativo, ed il richiamo ai reciproci doveri impegna altresì la scuola
non solo agli adempimenti normativi, ma ancor più al rispetto della
deontologia professionale.
Il patto di corresponsabilità più che un documento formale costituisce
una guida sicura per il successo formativo e la crescita della qualità
dell’istruzione e della formazione.
La redazione del documento sollecita un’attiva partecipazione dei
genitori ed ogni Istituto, nella sua autonomia, individua le procedure
interne per favorire tale condivisione.
La normativa vigente dispone che tale “patto” venga sottoscritto
contestualmente all’iscrizione.Dato che tale operazione avviene on-line
occorre che si attivino momenti comunitari di incontro con i genitori
al termine delle iscrizioni e nel definire la composizione delle classi
si potrà procedere a tale adempimento che ha una particolare valenza
educativa, completando la formale iscrizione on-line con la
comunicazione diretta tra genitori e scuola.
Il paragrafo 3 delle linee guida sottolinea ancora la complessa
gestione della scuola nei rapporti con la “bi genitorialità”, oggi
tanto diffusa, che crea non pochi problemi alla crescita serena dei
figli ed inoltre sollecita una sempre più vigile attenzione alla scelta
orientativa per l’indirizzo scolastico da seguire dopo la scuola media.
Il consiglio orientativo che i docenti formulano va, infatti, discusso
e concordato con i Genitori, esplicitando le motivazioni delle
indicazioni fornite, anche alla luce di test attitudinali ed indagini
di orientamento che vengono realizzate nelle classi terze.
Il documento ministeriale illustra infine lo “Statuto delle studentesse
e degli studenti” redatto nel 1998 e modificato nel
2007 quale documento guida per la redazione dei regolamenti
interni delle scuole e per l’organo di garanzia interno, al quale
corrisponderà anche l’Organo di Garanzia regionale che ha il
compito di controllare la conformità dei Regolamenti allo Statuto.
Tale organo è costituito dal Direttore Regionale , tre docenti,
un genitore del Forags e due studenti della scuola secondaria di
secondo grado e due genitori del Forags per le scuole di primo grado.
Le linee sono tracciate, è ora compito degli operatori utilizzarle come
sicuro binario per un percorso agevole, veloce ed efficace di una reale
corresponsabilità educativa per il miglior bene dei ragazzi che a
scuola crescono, aprono i loro occhi al vero e scoprono la dimensione
dei valori, così da poter essere veri cittadini .
“Se i nostri ragazzi diventeranno ottimi professionisti, ma scadenti
cittadini, avremo fallito la nostra missione di educatori” ha detto il
Ministro Profumo in occasione della celebrazione della Memoria al
Quirinale”. I docenti e i genitori ne sono convinti ed insieme si
potranno conseguire positivi traguardi di successo.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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