Campi, prof scrive al ministro: ''Ecco l'idea del docente semi-precario''
Data: Sabato, 02 febbraio 2013 ore 03:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


La proposta di Carmine Fusco
E' un precario di 40 anni con due figli: "Vengono le palpitazioni ad ogni convocazione di settembre. Così la stabilizzazione a 12 ore comporterebbe un risparmio di spesa pubblica". Ecco come funziona. Precari fino alla soglia della pensione? Una soluzione ci sarebbe. Nasce l'idea degli “insegnanti semi-precari”. Il progetto parte da Campi Bisenzio ed è stato lanciato da Carmine Fusco, docente chiaramente precario che ha scritto al ministro Profumo.  Fusco ha mandato infatti la sua proposta non solo al ministro della pubblica istruzione ma anche alle sigle sindacali, ai docenti precari e di ruolo.

“Se si considera il problema della stabilizzazione - spiega - dei precari si pensa sempre al numero delle persone da stabilizzare. E se invece si iniziasse a pensare a stabilizzare il numero delle ore-lezione? L’idea di base è quella di immettere in ruolo insegnanti con contratti speciali a tempo indeterminato per (ammettiamo) 12 ore anziché 18 (in base all’organico di fatto), da offrire a tutti quei precari abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e che hanno stipulato contratti a termine nei 3 o 5 anni precedenti. Ove possibile, le restanti ore, per il completamento a 18 ore, verrebbero affidate con la normale prassi prevista per gli spezzoni (offerte ai docenti già in servizio o graduatorie ad esaurimento/d’istituto). Con questo sistema molti precari storici accetterebbero uno stipendio più basso, ma senza l’incubo delle convocazioni di settembre (fatto salvo il caso di poter/voler completare l’orario in altro istituto). Questo comporterebbe, a livello macroeconomico, la possibilità di poter contare su una capacità di spesa più stabile nel tempo (seppur minore) a vantaggio della crescita e dello sviluppo del PIL”.

Secondo Fusco, in questo modo, la scuola sarebbe comunque garantita dalle fluttuazioni degli organici scolastici perché, in ogni caso, il numero di stabilizzati andrebbe a coprire meno ore di quelle che sono le necessità di fatto. In caso di diminuzione delle ore si attiverebbe la procedura di trasferimento d’ufficio per il perdente posto nell’istituto in cui si manifesta la necessità. La continuità didattica potrebbe finalmente diventare una realtà sganciata dalla roulette delle convocazioni di settembre o dalle nomine dei presidi.

“Gli insegnanti – prosegue il docente - così stabilizzati potrebbero, per contratto, rientrare in un vero programma di valorizzazione del merito, magari attraverso un sistema di attribuzione di punteggi da far valere in sede di completamento dell’orario a 18 ore a tempo indeterminato. Il raggiungimento dell’orario completo a 18 ore sarebbe una mera conseguenza del liberarsi delle cattedre dovuto al pensionamento dei colleghi anziani, ovviando alle incivili tensioni generazionali tra docenti giovani e vecchi. Il docente semi-precario che non può permettersi la riduzione, o il rischio di riduzione, dell’orario scolastico o che non vuole incorrere nel disagio del completamento su altra scuola o in altra materia, potrà a quel punto percorre la strada del concorso a cattedra.  A queste condizioni il concorso a cattedra avrà un senso vero: chi non vuol essere semi-precario mette in campo il merito per diventare insegnante di ruolo a 18 ore. La stabilizzazione a 12 ore comporterebbe inoltre un risparmio di spesa pubblica quando, nei periodi di inattività didattica, lo stipendio dei mesi luglio ed agosto sarebbe pari al 66% e non il 75% dello stipendio base, come previsto dalla procedura di disoccupazione riconosciuto dall’INPS. Il contratto speciale potrebbe prevedere l’impegnativa a erogare corsi di recupero, partecipazione a progetti o attività di reperimento dei finanziamenti europei per l’istituto o attività similari nel periodo di cosiddetta inattività didattica (e veder finire così lo scempio dei micro-corsi estivi a  50 euro l’ora!). Con questo meccanismo si potrebbe verosimilmente stabilizzare un 80-90% degli iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento risparmiando sulle disoccupazioni e sugli annuali versamenti dei TFR dovuti dallo Stato all’interrompersi sistematico di decine di migliaia di rapporti di lavoro. Di fatto non cambia nulla, ma diventiamo un paese più civile. Per ogni contributo a questa campagna di sensibilizzazione, miglioramento dell’idea, osservazione o critica potete contattarmi sulla pagina Facebook: IlDocenteSemiPrecario http://www.facebook.com/IlDocenteSemiPrecario".

Come è nata quest'idea? “L'idea – racconta Fusco - viene dal vivere una situazione di precariato che, a 40 anni più due figli, fa venire le palpitazioni ad ogni convocazione di settembre. Viene dal desiderio, conoscendolo dall'interno, di contribuire al miglioramento del sistema, all'uovo di colombo che oltre a consentire la stabilizzazione consente risparmi in tempi di crisi e spending review”.

Chi è Carmine Fusco? “Insegno – dice - economia aziendale a Monsummano Terme e e vivo a Campi Bisenzio. L'organizzazione per la diffusione dell'idea del docente semiprecario nasce sul mio computer, si affida a facebook, e vuol viaggiare sulla capacità delle persone che la ritengono valida, di contribuire alla sua diffusione”.

M. Serena Quercioli
Lanazione.it





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