A lezione della Germania sui mestieri artigiani
Data: Domenica, 27 gennaio 2013 ore 19:09:16 CET
Argomento: Rassegna stampa


"Il Sole 24 Ore" di domenica scorsa pubblica una lettera di Elisa Massi sul sistema di istruzione tedesco, che al contrario del nostro valorizza molto l'artigianato, anche sul piano del prestigio sociale, non inferiore a quello di un professionista. Il sito www.zdh.de, quello dell'associazione nazionale del settore, fornisce anche in italiano informazioni su questo argomento.

Al link riportato sotto è scaricabile la lettera
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/

e i vari comenti sul Blog Gruppo di Gruppo

Antonello ha detto...

    La ragione è semplice.
    In Germania non esiste un Partito Politico e un Sindacato strettamente legato ad esso che hanno in tutti i modi da cinquant'anni a questa parte affossato ogni e qualsiasi proposta di legge sull'apprendistato.
    Todos Caballeros! A tutti non la Laurea, ma il Master del Master del Master!
    Senza apprendistato, niente artigianato.
    Un mio Amico Carrozziere venne contattato da una sua Conoscente, il cui figlio non aveva la benché minima voglia di studiare e aveva una sola passione: le aeromobili e i motori e stava iniziando a dare qualche problema.
    Si informò e lo sapete quali controlli e quali vessazioni deve subire un Artigiano che assume un Apprendista?
    Sei soggetto a periodici controlli obbligatori di ISPESL, ASL e tutta la miriade di Enti che hanno come scopo la vessazione di chi lavora, che debbono garantire che l’apprendista non venga trattato come nell’Inghilterra di Dickens.
    Devi pagare un apprendista pochissimo meno di un operaio qualificato. No allo sfruttamento dei Lavoratori!
    Non ultimo, devi rifare il bagno dell’officina perché l’apprendista ha il diritto di farsi la doccia con acqua calda e fredda.
    Inutile dire che l’Amico carrozziere lasciò perdere....
    26 gennaio 2013 14:38
V.P. ha detto...

    Antonello ha detto...: «La ragione è semplice. In Germania non esiste un Partito Politico e un Sindacato strettamente legato ad esso che hanno in tutti i modi da cinquant'anni a questa parte affossato ogni e qualsiasi proposta di legge sull'apprendistato».

    forse, o sicuramente, antonello conosce le vicende politiche degli ultimi 50 anni meglio di me.
    però negli ultimi 10 anni il partito politico indicato (l'ex pci, credo) è stato al governo per meno di due anni, o no?
    negli altri 8 anni, nemmeno il governo di destra ha proposto e tanto meno attuato riforme nel senso indicato e auspicato.
    davvero non capisco: le riforme in un certo senso devono essere attuate dall'opposizione che non le condivide? oppure?
    o forse interessa solo indicare i (presunti) responsabili dei problemi invece di cercare le soluzioni?
    26 gennaio 2013 16:35
Alessandro Marinelli ha detto...

    @V.P.: come se l' operato dei governi di centrodestra degli ultimi vent' anni non sia stato condotto in totale continuità con quanto sempre voluto, detto, fatto, scritto, diffuso, condiviso, ispirato e professato dalla sinistra. E con l' atteggiamento di una vera e propria subordinazione culturale, per giunta.
    26 gennaio 2013 16:53
Papik.f ha detto...

    C'è stata anche una sostanziale continuità dell'amministrazione tra governi di centro-destra e di centro-sinistra, soprattutto in ministeri considerati meno strategici come appunto l'Istruzione, cui sono stati assegnati ministri meno scaltri politicamente e agguerriti. Per cui le scelte hanno continuato a essere dettate dall'ideologia dominante presso l'amministrazione stessa (quando non sono state praticamente eterodirette da altri ministri che avevano in mano le chiavi economiche del potere reale).
    Il che non significa che il centro-destra sia esente da colpe, prima di tutto perché ha, appunto, determinato questa situazione, e poi perché, dove ha introdotto suoi uomini, questi raramente hanno dato buona prova di sé.
    Ma, certo, una riforma come quella Gelmini, che ha raso al suolo gli Istituti d'Arte e quasi fatto altrettanto per l'Istruzione professionale, difficilmente si concilia con l'ideologia cui il centro-destra dichiarava di ispirarsi (pur se la riforma stessa contiene invece aspetti apprezzabili per quanto riguarda i Licei, a mio parere).
    Ho già citato altre volte la trasmissione di Daverio nella quale il preside dell'Istituto d'Arte di Faenza, dal quale ogni anno decine di diplomati transitavano direttamente al lavoro nel settore della ceramica, evidenziava l'assurdità di una soppressione (di fatto di questo si tratta) decisa dall'alto senza tenere conto alcuno di tutto ciò. Si dovrebbe anche spiegare perché sia stato soppresso ogni indirizzo specifico di fotografia in un momento in cui le scuole private di fotografia ed elaborazione delle immagini spuntano come funghi.
    A meno che non si voglia supporre la mala fede, cioè appunto la volontà di favorire i privati. Ma il programma del PD citato nel precedente thread, con la pretesa di unificare i bienni della superiore, sembra confermare che si tratti invece di una continuità dell'ideologia di fondo.
    26 gennaio 2013 17:23
V.P. ha detto...

    anche alessandro marinelli dovrebbe convenire e riconoscere che la riforma gelmini (- 8,4 mld; - 87.000 docenti; - 45.000 ata) NON è certo conseguenza della "subordinazione culturale" del centrodestra alla sinistra.
    26 gennaio 2013 19:45
V.P. ha detto...

    e poi, quello che bisognerebbe fare e non è stato fatto per impedimento o subordinazione culturale, non è nemmeno indicato nel programma elettorale della destra:





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