Pc da polso e tablet in gomma il futuro degli oggetti è adesso
Data: Venerdì, 04 gennaio 2013 ore 12:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
L'anno che si è appena
aperto sarà all'insegna delle tecnologie. Gli studiosi prevedono che le
macchine invaderanno sempre più i nostri spazi, pubblici e privati:
ecco come - LONDRA - La prima buona notizia del 2013 è che non
distruggeremo più il telefonino lasciandocelo sfuggire dalle mani: sarà
lui a diventare infrangibile. I tempi sono maturi, le fabbriche limano
i progetti: tra orsetti intelligenti e occhiali alla Robocop, potrebbe
essere lui il primo abbraccio tecnologico del futuro che incombe. Lg e
Samsung sono pronte a produrre una nuova generazione di telefonini a
schermo flessibile, praticamente indistruttibili: servirà quantomeno a
non costringerci più ad acquistare per loro quei costosissimi "abitini"
di gomma colorata per attenuare l'effetto dei capitomboli. Forse ci
vorrà qualche mese in più, ma sono in rampa di lancio anche tablet e
televisioni infrangibili: una volta aperta la strada, la conversione
dal rigido al flessibile sarà esportata a tutte le tecnologie a schermo
digitale. Con lo stesso principio, quello dei videoschermi realizzati
in materiale flessibile, sono in cantiere anche i mini-computer
indossabili: bracciali da polso in grado di verificare in tempo reale
le nostre condizioni di salute mentre facciamo jogging e di chattare
con gli amici sui social network. Lo spartiacque per farli diventare
oggetti di culto è la realizzazione di nuovi "tessuti batteria" in
grado di immagazzinare l'energia come pile ricaricabili senza però
riempirci di emissioni nocive: le Università ci lavorano da anni, i
risultati sembrano imminenti. Secondo Gartner, un'importante società di
consulenza su tecnologie e ricerca, l'elettronica indossabile è un
capitolo che verrà aperto rapidamente e darà vita a nuove aziende
dedicate solo a questo: già si lavora a magliette di cotone riscaldate
per consentirci di uscire in pieno inverno con i vestiti leggeri come
fossimo in primavera, senza doverci intabarrare in cappottoni e
piumini. E sarà difficile convincere i ragazzini a non farsi regalare
da Babbo Natale la maglia o il giaccone ricaricabili con le cuffie per
sentire musica, uno degli altri sviluppi che Gartner prevede
inevitabili. Scontato che avremo sempre a che fare con l'immensamente
piccolo, con le nanotecnologie che promettono computer sempre più
potenti e con il "4G" che porterà velocità di trasferimento dei dati
sempre più rapide, un bel salto in avanti saranno le "città
intelligenti". Dice il saggio che il futuro sia per sua natura
imperscrutabile, ma la tentazione è così forte che persino l'austera
Bbc si è lasciata travolgere chiedendo a Steve Lewis di Living PlanIT,
una società che progetta chiavi in mano le città del futuro, come
saranno queste immaginifiche "smart cities". "Ne stiamo sviluppando una
in Portogallo - ha risposto - che avrà decine
di milioni di sensori interconnessi negli edifici, nei mezzi di
trasporto, nel sistema idrico e in quelli fognari ed elettrici,
nell'illuminazione pubblica e in una miriade di altre applicazioni ".
Città analoghe sono in via di progettazione anche in Olanda, Regno
Unito, Cina e Brasile: dialogheranno autonomamente via Internet,
terranno informati i cittadini su sprechi, guasti e consumi, e ci
faranno discutere e litigare su Grande Fratello e futuro inarrestabile,
su rispetto della privacy e vantaggi dell'efficienza. Nell'attesa,
godiamoci lo scodinzolio elettronico di Alpha Dog, il cane robot
inventato dal Pentagono: fa passeggiatine di 32 chilometri senza
fermarsi e risponde ai comandi verbali come un grosso rottweiler, e i
militari non lo hanno realizzato solo perché non sporca... Google,
intanto, lavora da tempo sulla realtà aumentata: il Project glass, gli
occhiali che ricorderanno l'agenda e indicheranno la strada. Li
comanderemo annuendo, ma arriverà prima il ToyTalk: l'orsetto parlante
interattivo di una startup che ha appena ricevuto 16 milioni di dollari
sul suo progetto di business. E ve la ricordate "Caterina", il robot
domestica di Alberto Sordi? Era il 1980 e sembrava imminente, invece è
rimasta un mito per cineteche. Ma c'è chi scommette che ora siamo
vicini vicini.
Paolo G. Brera
www.repubblica.it
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