È
la creatività il tema conduttore del Salone Internazionale del Libro
2013. Nel momento in cui una profonda crisi di sistema impone un
ripensamento radicale che investa i modi della produzione, i patti
sociali, la ricerca, la letteratura e le arti, il Salone 2013 si
interroga sui nuovi «cimenti dell'armonia e dell'invenzione» che ci
attendono.
Dove corrono oggi le frontiere dell'innovazione? Come favorire i
procedimenti creativi, nel contesto delle tumultuose mutazioni in
corso, ricche di potenzialità ma anche di pericoli? Come funziona e
dovrebbe funzionare la «fabbrica delle idee»? In quali modi rileggere e
utilizzare il patrimonio della tradizione? Se ogni generazione è
chiamata a scegliere i suoi classici, che cosa chiediamo a un classico,
oggi? Quella che è urgente ripensare è proprio una cultura del progetto
che sappia darsi programmi incisivi, mirati sul medio e lungo periodo,
sollevando lo sguardo dalle angustie di un piccolo cabotaggio limitato
al presente.
Oggi più che mai,
la creatività deve
nascere non da un impulso casuale e disordinato, ma
da un metodo rigoroso,
da una conoscenza approfondita dei
linguaggi e delle tecniche, da una ben calibrata «grammatica
della fantasia», per ricordare il titolo di un fortunato libro di
Gianni Rodari.
I cinque giorni del Lingotto hanno l'ambizione di diventare una sorta
di laboratorio in cui sottoporre a verifica situazioni, tendenze,
occasioni, potenzialità, ostacoli e difficoltà, offrendo soprattutto ai
giovani indicazioni concrete sul «come fare», ma anche sul «dove» e
«quando fare».
Saranno importanti, in questo senso, le testimonianze dirette di alcuni
grandi maestri delle scienze, delle lettere e delle arti, chiamati a
raccontare dal vivo la loro esperienza creativa, i segreti di bottega,
le tecniche, le innovazioni linguistiche di cui si sono resi
protagonisti, il loro rapporto con il canone.
Il tema si offre a un vasto ventaglio di declinazioni, a partire da una
riflessione sui maggiori temi politici ed economici: gli scenari della
globalizzazione e il ruolo crescente dei Paesi del cosiddetto Bric
(Brasile, Russia, India e Cina), i futuri assetti dell'Europa, chiamata
a fare i conti con le proprie debolezze finanziarie e a darsi una più
precisa identità politica; i nuovi soggetti che si affacciano sulla
scena politica, le pratiche e i limiti della democrazia in rete, le
nuove opportunità produttive, il proliferare delle start-up, il futuro
prossimo della ricerca tecnologica e scientifica, il design, le
strategie ambientali.
Tutte sfide decisive in cui la cultura del progetto è chiamata a
produrre un massimo di sforzo innovativo. L'evoluzione sta investendo
anche gli stessi statuti della scrittura, chiamata a ripensarsi come
metalinguaggio composto di parole, immagini e musica; e di conseguenza
l'informazione, la diffusione del sapere, le pratiche dell'insegnamento
e dell'apprendimento, l'editoria nelle sue varie articolazioni.
E ancora: quali sono le tendenze più significative dell'arte
contemporanea? Come funziona il mercato dell'arte? Come si creano i
valori? Chi li stabilisce? Fin dove arriva la libertà dell'artista, e
quel è il ruolo di galleristi, critici e istituzioni?
A scenari sempre più dominati dalla virtualità e dalla
smaterializzazione degli oggetti si accompagna un ritorno a un
patrimonio di tradizioni e pratiche che sembrava dimenticato, quali la
creatività manuale, l'artigianato, le arti applicate. Un discorso che
si amplia all'ambiente, all'architettura, all'urbanistica,
all'elaborazione di modelli sostenibili di sviluppo, ivi compresi i
giardini e gli orti urbani.
Se la cultura deve tornare ad essere
un motore di sviluppo, si impone il tema della tutela e della
valorizzazione del patrimonio dei beni culturali, sin qui colpevolmente
trascurati, anche se per l'Italia in particolare rappresentano una
risorsa unica al mondo. Saranno al Lingotto alcuni dei protagonisti che
si sono battuti con più energia per la loro salvaguardia. Infine una
panoramica della creatività contemporanea non può prescindere dalle
cosiddette culture materiali, e ospiterà alcuni celebrati maestri della
cucina, che si sono distinti per capacità innovative. A loro sarà
dedicata un'area speciale.
Tra i progetti in corso di sviluppo per il Salone 2013 c'è anche un
format che si richiama esplicitamente alla fortunata esperienza delle
Conferenze Ted, l'organizzazione no profit americana fondata nel 1984
(l'acronimo sta per Technology, Entertainment & Design), che
organizza happening culturali mirati sull'innovazione.
Questi eventi, che sono diventati anche programmi tv, ospitano
interventi-lampo di scienziati, economisti, artisti, musicisti,
politici come fra gli altri Bill Clinton, che puntano sul ritmo e sui
contenuti per meglio coinvolgere gli spettatori.
L'intento è quello di offrire una tribuna qualificata alle grandi idee,
degne della miglior diffusione, e capaci di cambiare mentalità e stili
di vita. Tra gli speaker più apprezzati, l'educatore inglese Ken
Robinson, il quale ha sostenuto che stimolare la creatività è
importante quanto l'alfabetizzazione. L'intento è quello di creare
anche al Lingotto un podio da cui esporre in forma concisa progetti
fortemente innovativi in ogni campo.